Secondo i dati e le stime forniti dalla Federazione internazionale della robotica, dopo un’impennata nel 2014 (+56% sul 2013), le vendite di robot industriali per tutte le applicazioni dovrebbero continuare la loro progressione a un tasso annuo nell’ordine del 15%, almeno fino al 2018. La domanda mondiale dovrebbe così raddoppiare e, stando alle previsioni, portare all’istallazione di circa 400 mila unità all’anno. I principali mercati sono rappresentati da Cina, Giappone, Stati Uniti, Corea del Sud e Germania, che assorbono complessivamente il 70% del volume totale delle vendite. I settori applicativi principali sono costituiti dall’industria automobilistica (oltre 100 mila istallazioni nel 2014, con un incremento del 43%) e quella elettrica/elettronica (+34%).
Il fattore determinante di questo positivo andamento è rintracciabile nel crescente livello di competitività nel mondo industriale, in cui gioca un ruolo importante il rapido processo di automatizzazione della Cina, che rappresenta appunto il mercato più ampio e mostra il tasso di crescita più alto, nonostante le sue recenti incertezze economico-finanziarie. In effetti, in Cina sono installati 36 robot ogni 10 mila lavoratori, contro i 478 in Corea e 292 in Germania (rispettivamente prima e quarta nella classifica mondiale). Sempre secondo la Federazione, nel 2018 la Cina potrebbe assorbire oltre un terzo dell’offerta mondiale. L’affermarsi dell’industria 4.0 e l’avanzamento dell’età media costituiscono elementi che incoraggiano l’integrazione tra lavoratore e robot.