Secondo un’indagine realizzata da Pagev, una delle due associazioni di settore turche, il fatturato dell’industria locale delle materie plastiche - composta da circa 14 mila aziende, con oltre 250 mila addetti - è cresciuto complessivamente dell’1,4% nel periodo gennaio-giugno 2015 a confronto con gli stessi mesi del 2014. A trainare tale tendenza al rialzo è stato il consumo interno di manufatti, pari a 3,8 milioni di tonnellate, cresciuto del 2,6%, mentre è diminuito l’export. Sebbene la produzione sia aumentata in termini di volumi fino a 4,3 milioni di t (+1,4%), in valore è scesa a 16,4 miliardi di dollari (-10,5%), in conseguenza del calo del prezzo del petrolio e del cambio euro/dollaro pressoché paritario.

Con circa 1,7 milioni di tonnellate, la produzione di imballaggi in plastica costituisce la principale destinazione d’uso delle materie plastiche. Il secondo mercato applicativo è rappresentato dall’edilizia, con 945 mila tonnellate. Sempre nella prima metà del 2015, le vendite all’estero di materie prime e prodotti in plastica sono diventate la principale voce dell’export turco nel segmento della chimica, nonostante siano calate complessivamente del 2,4%. In totale, sono state esportate 1,1 milioni di tonnellate, per un valore di 2,6 miliardi di dollari.

Le esportazioni di manufatti in plastica sono diminuite in termini sia quantitativi (779 mila t, -2,7%) sia di valore (2,17 miliardi di dollari, -13%). I principali mercati di destinazioni sono stati Iraq, Germania e Regno Unito. L’indagine, però, indica che per alcune categorie di beni l’export ha subito forti variazioni al rialzo; per esempio, le vendite all’estero di tappi sono aumentate del 17,2%.

Per quanto riguarda l’export di materie prime, si è verificata una flessione dell’1% in termini quantitativi (341 milioni di t) e una contrazione di ben venti punti in valore. I principali acquirenti di materie prime turche sono stati Germania, Egitto e Russia.

Nel periodo preso in esame, i trasformatori turchi hanno investito 394 milioni di dollari per l’acquisto di macchine, mentre il tasso di utilizzo della capacità produttiva era del 72%. Tra gennaio 2003 e giugno 2015, gli investimenti in macchinari hanno superato il valore di 8 miliardi di dollari, di cui il 79% importato. Nel primo semestre del 2015, l’export italiano di macchine e stampi per materie plastiche e gomma verso la Turchia si è attestato a 44 milioni di euro (dopo i 94 dell’intero 2014), dove la principale voce doganale è quella degli estrusori, con circa 7,5 milioni di euro.