Secondo un recente studio pubblicato dalla società di consulenze specializzata Freedonia, la domanda mondiale di pneumatici dovrebbe crescere del 4,1% all’anno, raggiungendo i 3 miliardi di unità nel 2019. In termini commerciali, viene stimato che l’incremento delle vendite progredirà a un tasso annuo del 7%, per un valore di 258 miliardi di dollari.
Lo sviluppo dei paesi emergenti passerà anche per l’incremento del trasporto su gomma al loro interno, sostenendo la richiesta di pneumatici. Inoltre, la loro espansione economica porterà anche a un aumento del chilometraggio annuo coperto dai veicoli in circolazione e, di conseguenza, alla necessità di sostituire gli pneumatici con maggiore frequenza, anche se questo effetto sarà controbilanciato dai progressi tecnologici che migliorano la qualità e la durata degli pneumatici stessi. L’industria automobilistica si attesta come principale mercato per gli pneumatici, rappresentando i due terzi della domanda mondiale.
Oltre la metà di tutti gli pneumatici prodotti trova destinazione nell’area Asia-Pacifico. La Cina, da cui nel 2014 proveniva un quarto della richiesta globale, si riconferma tra i mercati più dinamici del settore, seguita da India, Indonesia e Tailandia, dove si registrano buone prospettive di crescita. Rallenta invece il Giappone che, pur piazzandosi al quarto posto nella classifica dei maggiori mercati di sbocco per gli pneumatici, secondo le previsione registrerà una contrazione della domanda entro il 2019.
Sebbene al di sotto del 6% del consumo totale, Africa, Medio Oriente, Centro e Sud America dovrebbero mostrare risultati molto positivi per quanto riguarda le vendite. I mercati consolidati di Nord America ed Europa Occidentale, invece, mettono a segno un incremento della domanda di pneumatici molto più contenuto (+1%) e, anche per quanto riguarda il business del cambio gomme, tali mercati si mostrano ormai maturi in virtù dell’elevato numero di proprietari di veicoli. Inoltre, le stesse case automobilistiche tendono da tempo a dislocare i siti produttivi fuori dai confini del Vecchio Continente, contribuendo a ridurre sempre più l’utilizzo degli pneumatici nelle applicazioni OEM. Infine, per quanto riguarda l’Europa dell’Est, la domanda sembra seguire la media mondiale, ma con performance decisamente migliori rispetto all’Europa Occidentale.