Nell’ambito della sessione “Product innovation” del recente convegno PolyTalk (Bruxelles, 16 e 17 marzo), Marco Versari, responsabile relazioni istituzionali e associazioni di Novamont, ha illustrato il ruolo delle plastiche biodegradabili per favorire una corretta gestione integrata dei rifiuti. L’implementazione della raccolta differenziata e il riciclo organico delle plastiche biodegradabili sono infatti tra le iniziative da attuare per contenere la formazione dei rifiuti ed evitarne la dispersione in mare, contribuendo a ridurre il rischio ambientale.
Versari ha innanzi tutto evidenziato come le materie plastiche biodegradabili e compostabili, tra cui il Mater-Bi prodotto da Novamont, siano state sviluppate al fine di offrire soluzioni efficienti per il riciclo della frazione organica (digestione anaerobica e compostaggio) dei rifiuti alimentari, ma la biodegradabilità non può essere presa come scusa per abbandonare tali e altri rifiuti di questo tipo nell’ambiente.
Su questa premessa è stato sottolineato che i rifiuti in plastica negli oceani rappresentano un problema sempre più evidente. Lo smaltimento incontrollato di qualsiasi tipo di rifiuti è un problema sociale, che può essere risolto, da un lato, attraverso l'educazione, la consapevolezza e la partecipazione alla raccolta differenziata e, dall'altro, con il corretto recupero dei rifiuti domestici e industriali.
Per evitare comunicazioni fuorvianti, il termine "biodegradabile" può essere associato solamente alla degradazione effettuata in un ambiente specifico e in condizioni idonee. La biodegradabilità in condizioni di compostaggio rappresenta il prerequisito specifico per il riciclo della frazione organica. Nel caso di applicazioni professionali in agricoltura, test specifici sul suolo definiscono la biodegradabilità dei film per pacciamatura.
Ci sono oggi applicazioni marine in cui i prodotti biodegradabili potrebbero dimostrarsi utili, riducendo i rischi ambientali? In risposta a questa domanda Versari ha messo in guardia sul fatto che anche i prodotti che sono certamente soggetti a deteriorarsi (per esempio, l’equipaggiamento per la pesca) e a disperdersi in mare rappresentano un potenziale problema ambientale.
Le plastiche biodegradabili, posto che siano davvero completamente biodegradabili nell'ambiente marino, potrebbero però essere utilizzate in tutte quelle applicazioni in cui il “littering” è inevitabile o molto probabile (per esempio, l’acquacoltura). E a questo proposito sono in fase di sviluppo metodi di prova standardizzati in grado di caratterizzare la biodegradazione della plastica in ambiente marino. La biodegradabilità del Mater-Bi è attualmente allo studio per verificare se sia completamente adatto per tali specifiche applicazioni professionali.