Il 22 novembre presso l’Area della Ricerca del CNR di Pisa si conclude il progetto “Leguval: Valorisation of legumes co-products and by-products for package application and energy production from biomass”, finanziato nell’ambito del settimo programma quadro della Commissione Europea (FP7). Oltre ai partner del progetto, interverranno all’evento l’associazione Assobioplastiche, le realtà imprenditoriali, il mondo accademico e della ricerca e i distretti tecnologici, per discutere, confrontarsi e creare possibili sinergie finalizzate ad attività di ricerca, sviluppo e innovazione nell’ambito dei materiali “verdi”.
Il progetto ha visto la partecipazione di un team composto da 12 membri, fra cui Assocomaplast e altre due associazioni di piccole e medie imprese, quattro centri di ricerca e cinque aziende (trasformatori e utilizzatori finali), provenienti da quattro diversi paesi europei (Italia, Spagna, Slovenia e Romania). Scopo del progetto è stato l’uso e la valorizzazione dei sottoprodotti derivanti dall’industria conserviera dei legumi attraverso la messa a punto di un processo di estrazione della componente proteica, di quella fibrosa e il recupero della biomassa. Ciascuna frazione è stata poi utilizzata come composto di partenza per la preparazione di materiali filmabili: le proteine, attraverso processi a umido e a secco in miscela con matrici polimeriche; le fibre, come additivo nella produzione di compositi compostabili; la biomassa, come sorgente di biogas attraverso un processo di digestione anaerobica.
La ricerca nasce in risposta alle politiche ambientali europee sulla gestione dei rifiuti, secondo le quali gli stati membri e la stessa Unione Europea devono incentivare le aziende a trovare un’alternativa allo smaltimento in discarica del materiale residuo delle proprie lavorazioni. I sottoprodotti e i coprodotti dell’industria conserviera in generale, e dei legumi nello specifico, rappresentano una fonte utile per il recupero di composti ad alto valore aggiunto. A questo si somma la crescente importanza che i polimeri biodegradabili stanno assumendo, specialmente nel settore dell’imballaggio, grazie alle loro caratteristiche di compostabilità, laddove il recupero di tali materiali per la produzione di compost diventa l’unica alternativa sostenibile quando la raccolta differenziata, la separazione dal cibo e la pulizia non sono possibili.