Da Johannesburg giungono alcuni segnali interessanti anche per l’industria delle materie plastiche.
Innanzi tutto, il gruppo chimico Sasol ha incrementato di oltre 100 mila tonnellate la propria capacità produttiva di polipropilene, che raggiunge ora le 526 mila tonnellate. Onyx Connect (start-up tecnologica specializzata nella progettazione e nell’assemblaggio di apparecchiature elettroniche), invece, ha annunciato di voler avviare - per prima nel continente africano - la produzione di una linea di smartphone e tablet, importando dall’Asia i componenti elettronici e facendo produrre invece localmente le custodie.
Il Sudafrica, che fino a un paio di decenni fa rappresentava un rilevante mercato di sbocco per i costruttori italiani ed europei di macchine per la lavorazione di materie plastiche e gomma, ha via via perso importanza e ultimamente si è collocato decisamente più in basso nella classifica delle destinazioni settoriali: nel 2015, con una quota dello 0,73% si è posizionato al trentesimo posto, con un valore di poco più di 21 milioni di euro; nei primi nove mesi del 2016, però, è stata raggiunta quota 24 milioni, grazie soprattutto a maggiori forniture di stampatrici flessografiche, macchine e iniezione, linee di estrusione e macchine per soffiaggio.
In forte crescita le importazioni sudafricane di tecnologia dalla Cina, con un valore di 62 milioni di euro nel 2015, costituiti per il 50% circa da stampi; a seguire, una quota considerevole (oltre 12 milioni) di macchine a iniezione.