Azienda produttrice di soluzioni innovative nell’ambito delle poliolefine e dei prodotti chimici di base, Borealis ha annunciato un profitto netto di 239 milioni di euro nel quarto trimestre 2016, rispetto ai 242 milioni di euro registrati nel medesimo periodo del 2015. Considerando l’intero anno, nel 2016 la società ha messo a segno un profitto netto di 1,1 miliardi di euro, in confronto ai 988 milioni del 2015. Questa crescita è stata determinata dai migliori margini di cui ha beneficiato in generale il segmento delle poliolefine e dal maggiore contributo di Borouge, a seguito del completamento dell’impianto Borouge 3. L’incidenza dei prodotti chimici di base sul risultato finale, invece, è stata minore rispetto al 2015 come effetto del calo della domanda e dei prezzi che ha colpito il comparto dei fertilizzanti. A seguito dei buoni risultati finanziari, nel quarto trimestre l’indebitamento netto della società ha subito un taglio di 157 milioni di euro. Nell’intero esercizio 2016 l’indebitamento netto è stato ridotto di 445 milioni di euro, contribuendo al rafforzamento della posizione di Borealis con una leva finanziaria (rapporto tra mezzi propri e mezzi di credito) che a fine anno aveva raggiunto il 10%.

Borouge, la joint venture tra Borealis e Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC) con sede ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), ha completato il grande progetto “Borouge 3”. Una volta avviato questo impianto di polietilene reticolato, che sorge a Ruwais negli Emirati, Borouge ha potuto produrre i primi compound basati sulla tecnologia Borlink, messa a punto da Borealis. I prossimi passi per Borouge consisteranno nell’ottimizzazione degli impianti Borouge 1, 2 e 3 e nella costruzione di un nuovo impianto per polipropilene (PP), denominato PP5. Il nuovo progetto PP5, la cui approvazione è prevista nel corso del 2017, dovrebbe diventare operativo intorno al 2020. Borouge si sta impegnando anche a elevare il valore aggiunto delle sue attività tramite un utilizzo più efficiente del petrolio, attraverso il cracking della nafta e probabilmente anche di altre frazioni miste, convertendole in prodotti adatti alla trasformazione in polimeri. Il processo di cracking potrebbe avvenire in un nuovo impianto, denominato “Borouge 4”. Si tratterebbe del progetto petrolchimico di gran lunga più ambizioso e impegnativo mai intrapreso da Borealis o da ADNOC.

 

2016: preparare una crescita sostenibile

Lo scorso settembre, Borealis ha annunciato uno studio di fattibilità per un nuovo impianto di deidrogenazione del propano (PDH) su scala mondiale. Questa nuova struttura dovrebbe sorgere nel sito Borealis di Kallo, in Belgio. La decisione finale sull’investimento è prevista nel terzo trimestre del 2018; se positiva, l’avviamento dell’impianto avverrebbe nella seconda metà del 2021. Il nuovo impianto PDH, con una capacità produttiva pari a 740 mila tonnellate l’anno, diventerebbe uno dei più grandi e più efficienti del suo genere a livello mondiale.

Come leader del settore, Borealis si impegna a individuare e trasformare in realtà le opportunità offerte dall’economia circolare. Grazie all’acquisizione dell’intero pacchetto azionario delle aziende tedesche mtm plastics ed mtm compact, attive nel riciclaggio delle materie plastiche, Borealis ha portato il suo impegno nei confronti dell’economia circolare a un livello più elevato. Mtm plastics, con sede a Niedergebra, in Germania, è annoverata tra i principali leader tecnologici nell’ambito del riciclaggio del plasmix e tra i maggiori produttori di poliolefine da riciclo post consumo. Il riciclo delle materie plastiche rappresenta un’occasione per l’economia circolare in un mercato in espansione, come parte di un più ampio impegno verso la sostenibilità.

 

Previsioni

“Il 2016 è stato un anno dai risultati molto importanti per Borealis di cui tutti i nostri collaboratori dovrebbero andare fieri. Anche se non prevediamo di ripetere gli ottimi dati del 2016 anche nel 2017, ci attendiamo comunque che anche il nuovo esercizio sia caratterizzato da risultati solidi, confermando Borealis nella parte alta della classifica delle società più redditizie”, ha affermato Mark Garrett, amministratore delegato di Borealis.

“Nel corso del 2017 prevediamo l’entrata in funzione di nuova capacità produttiva in Nord America. Questa regione diventerà un importante esportatore netto nei prossimi anni e sarebbe ingenuo pensare che questo non possa avere effetto sulle nostre attività; è semplicemente la natura ciclica del nostro settore. La sfida di Borealis consiste nell’investire con accortezza in maniera controciclica, come abbiamo fatto, per esempio, con il progetto Borouge 3. Il 2017 quindi si prospetta come un anno più impegnativo per Borealis, in conseguenza dell’intensa opera di riconversione che coinvolge cinque siti produttivi”.