Nel 2016, le vendite di PVC negli Stati Uniti e in Canada hanno registrato un deciso incremento (pari al +4,4%, per un volume di quasi 7 milioni di tonnellate), mentre quelle di PP e PS sono risultate più contenute. Sono queste le rilevazioni dell’American Chemistry Council, che, per tali materiali, stima una crescita del 3,7% sul mercato interno e del 5,7% delle esportazioni.
Sul fronte applicativo, le forniture di PVC destinate al settore di tubi rigidi e condotte - che rappresenta il 45% del consumo interno - avrebbero segnato un +5%, superando i 2 milioni di tonnellate. Bene anche il comparto di film e lastre (+16%), serramenti (+17%), recinzioni e coperture (+18%). Nel 2016, oltre il 63% della domanda di PVC è provenuta dall’edilizia e dalle costruzioni: i cantieri, infatti, sono aumentati del 5%, fino a quasi 1,2 milioni di nuovi edifici, portando il settore al settimo anno consecutivo di crescita, dopo il picco del 2005 con oltre 2 milioni di edifici e il crollo a 554 mila del 2009. Alla base del buon andamento dell’edilizia vi sono tassi di interesse al minimo storico, che hanno favorito l’acquisto e la ristrutturazione di immobili.
Le vendite di PP sul mercato nel 2016 non sono state così brillanti (-2,5%), mentre, con un +114%, volano le esportazioni, principalmente verso i paesi del Nafta. L’unico risultato positivo sul mercato interno è stato registrato dallo stampaggio di contenitori in PP (le cui vendite sono cresciute del 2,4%), mentre in calo risultano anche casalinghi stampati a iniezione (-8%) e film e filamenti estrusi (rispettivamente -9 e -12%).
Infine, per quanto riguarda il PS (escluso quello espanso), il fatturato 2016 è cresciuto dello 0,2%, per un volume di quasi 2 milioni di tonnellate. In testa il packaging alimentare (+1,3%), che rappresenta circa il 63% del mercato locale. La concorrenza di materiali come il PP e il PET è agguerrita e spesso questi materiali vengono preferiti per via del costo più contenuto e della migliore riciclabilità.