Secondo i dati raccolti da Inail, l’incidentalità sui luoghi di lavoro ha registrato negli ultimi anni una confortante flessione. Il tema resta comunque centrale, non solo nell’ambito delle politiche di welfare, ma anche nella definizione delle linee di sviluppo delle imprese. Un tessuto produttivo può definirsi sano solo se rispetta valori non negoziabili, ovvero la salute e la sicurezza di chi lavora, e redditizio se adotta prassi volte a rendere più efficiente il processo produttivo, eliminandone i principali fattori di rischio. Sono 5,146 milioni le imprese attive in Italia (fonte: Movimprese InfoCamere) e, secondo il report del 28 febbraio 2017 elaborato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, 14171 hanno richiesto un finanziamento per l’acquisto di beni strumentali in capitale fisso, ovvero impianti, macchinari, edifici industriali, per un investimento complessivo di oltre 5 miliardi di euro, che deve essere protetto.

“In tal senso, oggi, anche il più banale dei prodotti è sottoposto a rigide normative di costruzione, mentre per quanto concerne i dispositivi di sicurezza industriali - e in particolare i paracolpi a salvaguardia di macchinari, pareti e scaffalature dai carrelli di movimentazione merci - non è prevista alcuna regolamentazione specifica”, dichiara Marco Chiarini, direttore generale di Stommpy, importante azienda italiana produttrice di sistemi paracolpi per utilizzo industriale, prima in Italia e terza in Europa per quote di mercato.

“Il Decreto Legislativo 81/2008 definisce un quadro normativo decisamente incompleto dal punto di vista operativo”, prosegue Chiarini. “Sono, infatti, numerosissimi i fattori di rischio all’interno dei luoghi di lavoro, soprattutto se consideriamo quelli da collisione ed è facile immaginare come questa lacuna legislativa possa creare le condizioni per cui essere attratti da soluzioni non idonee, ignari del fatto che non solo non si otterrà alcun beneficio da tali prodotti, ma si dovrà gestire un aumento dei problemi e dei costi, anziché eliminarli”.

Nello specifico, Stommpy trasforma i paracolpi, un tempo sottovalutati e considerati una mera voce di costo, in indispensabili dispositivi di sicurezza, a cui viene affidata l’importante missione di tutelare sia le persone sia i costosi investimenti aziendali. A testimonianza di quanto sia rilevante la prevenzione, Inail continua a sostenere le imprese con il bando ISI, attivato nel 2010, che per quest’anno prevede un ulteriore stanziamento a fondo perduto di oltre 244 milioni di euro, per le spese sostenute per progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, a favore delle aziende che decidono di effettuare investimenti in conto capitale.

Dal 19 aprile al 5 giugno 2017, infatti, le aziende che faranno domanda potranno ricevere un contributo pari al 65% del valore totale, fino a un tetto di 130 mila euro. Il successo riscosso nel 2016 da quest’iniziativa, con circa 23000 richieste inviate durante il click-day del 26 maggio 2016, dimostra la sensibilità del tessuto industriale italiano nei confronti di queste importanti problematiche.

In dettaglio, la percezione dei diversi fattori di rischio varia a seconda dei settori considerati: nel manifatturiero, per esempio, è particolarmente sentito il rischio di infortuni derivanti da manovre scorrette. A tal proposito è fondamentale evidenziare come la maggior parte degli urti provocati da un carrello su ruote, con operatore a bordo, avvengano a marcia indietro: quando questo impatta contro un ostacolo a una velocità superiore alla media tollerata, causa rilevanti conseguenze per i lavoratori in termini di trauma al rachide cervicale.

Oltre alle classi energetiche e all’ingombro operativo, Stommpy è tra le poche aziende a tenere in considerazione anche gli indici biomeccanici, ottenuti grazie alle informazioni registrate durante i crash test. Facendo riferimento alla ponderazione del rischio secondo la norma UNI ISO 31000, infatti, la scelta del livello di severità con cui è certificato un determinato sistema paracolpi va a influire sulla serietà delle ricadute traumatologiche per l’operatore a bordo mezzo. Una performance possibile grazie al concetto di elasticità coniugato alla deformazione programmata: la struttura e la geometria dei paracolpi Stommpy sono state appositamente concepite allo scopo d’incrementarne al massimo la resistenza all’urto.

Costituiti dall’innovativo e performante tecnopolimero Tecklene (a base di polietilene reticolato, ndr), conforme alle norme di sicurezza sul lavoro e igienico-sanitarie negli ambienti alimentari, e dal Fixa Block System, un intelligente quanto resistente ancoraggio a pavimento, i sistemi proposti dall’azienda garantiscono una significativa dissipazione dell’energia generata nell’impatto con un veicolo o un carrello, a favore di una riduzione degli effetti del contraccolpo e di un’efficienza complessiva superiore rispetto alle soluzioni tradizionali.

“Crediamo fermamente che iniziative come quella del bando promosso da Inail possano essere un punto di partenza per la creazione di una normativa comune. La sfida per noi più importante, che ci vede fortemente partecipi e attivi anche nella definizione di criteri di valutazione chiari e realmente misurabili delle prestazioni è la promozione, a livello istituzionale, di una legislazione che disciplini il settore, affinché il mercato possa finalmente disporre di strumenti adeguati per la selezione e l’applicazione di questi dispositivi di sicurezza”, conclude Chiarini.