Risultati positivi in tutti i business di riferimento per il gruppo imolese. Cresce il peso specifico del mercato italiano, “segno di una ripresa importante degli investimenti delle imprese nel settore”, ha commentato il presidente, Paolo Mongardi, alla presentazione del bilancio consolidato del gruppo all’assemblea dei soci del 19 maggio scorso.

Con ricavi delle vendite e delle prestazioni a quota 1,4 miliardi di euro - circa 40 milioni in più rispetto al 2015 - e un patrimonio netto di 642 milioni di euro, Sacmi ha chiuso per il terzo anno consecutivo uno dei bilanci migliori nella sua storia. È quanto emerso dall’assemblea dei soci del 19 maggio, svoltasi nel nuovo auditorium di Sacmi.

“Come la casa madre, Sacmi Imola, così il consolidato del gruppo chiude decisamente meglio sia delle ipotesi di budget sia dell’anno precedente, con un fatturato in crescita e un risultato netto consolidato, incrementato rispetto al 2015, che si ferma a circa 34,5 milioni di euro”, ha sottolineato Mongardi.

A fare da traino, le ottime prestazioni delle divisioni Ceramics e Closures & Containers. Di particolare rilievo, nel 2016, i progetti sviluppati anche nella direzione di Industria 4.0, orizzonte di riferimento trasversale a tutte le divisioni e i business della società. Accanto alle prestazioni della divisione Ceramics si posizionano quelle ottenute grazie ai recenti sviluppi nel settore delle bevande, che realizzano l’integrazione totale delle linee di produzione, dalla capsula alla preforma, fino a riempimento, all’etichettatura, all’imballaggio e al packaging secondario.

“Nel 2016, l’Italia si conferma come mercato principale per tutto il gruppo, con oltre 200 milioni di fatturato - pari a circa il 15% dei volumi complessivi - e incrementando il proprio peso specifico sia in termini assoluti sia rispetto all’alto contenuto di innovazione della maggior parte dei progetti. Segno che l’Italia e, più in generale, l’Europa, a partire da un mercato di presenza storica del gruppo, come la Spegna, hanno ripreso a investire in maniera massiccia nel settore”, osserva il presidente di Sacmi.

Risultati positivi che si riflettono anche sull’occupazione, che raggiunge quota 4239 addetti a livello di gruppo (quasi 60 in più rispetto al 2015), di cui oltre 2900 negli stabilimenti italiani. Un risultato non scontato per un gruppo industriale che continua a realizzare ben l’85% dei volumi all’estero. Ai risultati del 2016 hanno contribuito in maniera determinante anche le acquisizioni e l’inaugurazione di nuove sedi, mentre tra le prossime sfide rientra un ulteriore riassetto organizzativo interno che parta “dalla valorizzazione dei giovani, da inserire nei ruoli chiave delle aziende del gruppo. Solo così potremo proiettare la nostra cooperativa nel futuro, per quello che vuole continuare a essere un gruppo intergenerazionale di respiro mondiale”, ha concluso il presidente Paolo Mongardi.