Nel 2016, la produzione europea del poliuretano espanso flessibile ha registrato un incremento del 12,6%, passando da 858 mila a 967 mila tonnellate. L’Italia, con circa 100 mila tonnellate di produzione, copre poco più del 10% della produzione europea e si attesta ai primi posti per qualità e attenzione all’innovazione. La Polonia è il maggior produttore con 205 mila tonnellate (19,7%), seguita dalla Turchia con 136 mila tonnellate (13,1%). Sono questi i dati emersi nel corso della conferenza annuale di Europur, l’associazione che rappresenta i produttori di poliuretano espanso flessibile a livello europeo, svoltasi a Milano.
Il convegno, cui hanno partecipato 300 delegati da 24 paesi, compresi Stati Uniti, Canada e Giappone, ha avuto come titolo “Esplorare le qualità del poliuretano flessibile” e ha offerto l’occasione per un confronto globale del settore e per valutare le nuove tendenze del mercato, che appare potenzialmente ancora in crescita.
“Anche a livello di comunicazione l’Italia è un passo avanti agli altri. Da dieci anni le aziende associate, sostenute anche dai produttori di materie prime, portano avanti il progetto Poliuretano-è, una campagna di informazione che promuove la conoscenza delle diverse caratteristiche di questo poliedrico materiale presso le aziende del bedding e dell’arredamento. Questa nostra azione divulgativa è stata presentata durante l’assemblea sperando che altre nazioni seguano il nostro esempio, perché solo raccontando le potenzialità del poliuretano nei diversi campi di applicazione riusciremo a rafforzare quell’immagine di qualità e di prodotto all’avanguardia che davvero gli compete”, ha commentato Marco Pelucchi (nella foto in basso), presidente di Aipef, l’associazione italiana dei produttori di poliuretano flessibile, che ha preso parte all’evento in rappresentanza dell’Italia.
In concomitanza con la conferenza, al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano è stata allestita l’installazione “Inside the Foam”, un percorso artistico esplorativo e interattivo organizzato attraverso diverse aree: un’esperienza sensoriale per toccare con mano le differenti qualità delle schiume poliuretaniche. La scelta di dare vita a questa iniziativa tecnico artistica all’interno del museo milanese è stata voluta da Aipef è stata fatta anche per celebrare gli ottant’anni dell’invenzione di questo polimero. Era infatti il 1937 quando Otto Bayer, sintetizzò per la prima volta il poliuretano nei laboratori Bayer in Germania.
Aipef rappresenta il 70% delle industrie italiane del settore, con una produzione annuale di oltre 70 mila tonnellate e un fatturato di 240 milioni di euro. “La qualità del poliuretano italiano ci viene riconosciuta a livello europeo, una sorta di “made in Italy” che affonda le sue radici non solo nella capacità tecnologica della produzione, ma soprattutto nella capacità di generare prodotti innovativi. Ognuna delle nostre aziende produce qualcosa come 150 tipologie di prodotti diversi”, ha concluso Pelucchi.