Nell’ambito del "Business Performance Awards" promosso da Ayming, società francese di consulenza sui temi della fiscalità e dell’innovazione, Novamont ha ottenuto il premio speciale della giuria “Coup de Coeur” per l’eccellenza nel settore della bioeconomia. Giunto alla terza edizione, il concorso anche quest’anno ha voluto premiare quelle aziende che si sono distinte per progetti di trasformazione innovativi e capaci di generare un valore economico, sociale e umano.
Il riconoscimento è stato consegnato a Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont, dal presidente di Ayming Hervé Amar, nel corso della cerimonia che si è tenuta al Théâtre National de Chaillot a Parigi alla presenza del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e del presidente di BusinessEurope Pierre Gattaz, con la partecipazione di oltre 1000 personalità del mondo dell’impresa e della politica di tutto il mondo. Assegnato da una giuria di esperti indipendenti su circa 40 candidature pervenute, il
Business Performance Awards è un riconoscimento per le società che hanno fatto dell’innovazione la leva con cui ridisegnare con successo processi e modelli.
Novamont è stata premiata per i risultati conseguiti nella promozione di un modello di
bioeconomia intesa come fattore di rigenerazione territoriale, basato su tre pilastri: la rigenerazione di siti deindustrializzati, grazie a tecnologie proprietarie prime al mondo, al fine di creare bioraffinerie integrate con il territorio e interconnesse tra loro; lo sviluppo di catene di valore agricole a basso impatto, attraverso la valorizzazione di terreni marginali non in competizione con la produzione alimentare, integrate nelle aree locali e connesse con le infrastrutture di bioeconomia; la progettazione di prodotti concepiti per fornire soluzioni a specifici problemi ambientali e sociali, preservando preziose risorse naturali come acqua e suolo.
“È un onore ricevere questo premio che ci dà modo di far conoscere il nostro approccio e la nostra visione a una platea di aziende così qualificata. Un modello di crescita e consumo efficiente, rigenerativo, basato sulla decarbonizzazione dell’economia, in un’ottica di sistema, ha bisogno di un cambio di mindset e di progetti interdisciplinari che stimolino la collaborazione tra attori diversi. La bioeconomia rappresenta questa opportunità per decarbonizzare l’economia e riconnetterla alla società”, ha commentato
Catia Bastioli.