L’11 luglio è stata una data storica per Plaxtech. Dopo 10 anni di sviluppo e test industriali, l’azienda, presso la propria sede di Udine, ha consegnato alla società cinese Jiana Environmental Protection Science and Technology il primo di 8 impianti Roteax. La cerimonia si è svolta alla presenza di vari rappresentanti del governo cinese, della provincia di Shandong e del comune di Dezhou.

 

La tecnologia Roteax consente di recuperare e riciclare rifiuti plastici eterogenei a base di poliolefine, che costituiscono oltre il 60% delle plastiche provenienti dalla raccolta urbana e industriale e che normalmente viene conferito negli inceneritori o nelle discariche, per riconvertirli in materia prima seconda. Gli impianti Roteax in questo modo offrono quindi il proprio fattivo contributo all’economia circolare.

 

Il materiale di scarto eterogeneo all’interno del sistema Roteax viene pretrattato e trasformato in un conglomerato omogeneo per poi essere lavorato mediante iniezione multipla a bassissima pressione attraverso otturatori di ampio passaggio che gli consentono il riempimento uniforme dello stampo. La macchina è costituito da una pressa dotata di quattro stampi i quali possono produrre indistintamente quattro oggetti diversi tra loro sia per peso sia per forma.

 

Pallett “verdi” riciclati e riciclabili

Tra i manufatti di punta realizzabili con la tecnologia Roteax rientrano i pallet “verdi” ottenuti interamente in materiali plastici di scarto misti non utilizzabili in altri processi di trasformazione.

 

Questi pallet rispondono alle specifiche tecniche UNI-EN-ISO relative al carico (portata statica e dinamica, stabilità di impilamento e di accatastamento), hanno una durata fino a 10 volte superiore rispetto a quelli in legno e, una volta giunti a fine vita, possono essere nuovamente riciclati mediante il sistema Roteax. Le caratteristiche meccaniche dei pallet verdi risultano analoghe a quelle dei pallet prodotti in plastica vergine con le tecnologie tradizionali, mentre i costi di produzione sono significativamente inferiori.

 

Roteax è attualmente utilizzato da un grande gruppo industriale che produce materiali plastici per i settori edile e termosanitario e sarà presto impiegato presso un centro servizi della GDO in Italia.

 

Il volume del mercato mondiale dei pallet nel 2019 è stimato in oltre 5 miliardi di pezzi, che dovrebbe superare i 7 miliardi nel 2025. I pallet in legno coprono l’85% della domanda, mentre quelli di plastica si attestano intorno al 10%. Secondo le previsioni, questi ultimi registreranno una crescita significativa nel periodo 2020-2025, in particolare per la loro flessibilità e riciclabilità. L’Asia, Cina in testa, copre più di un terzo della domanda globale di pallet e nel periodo 2018-2025 è prevista una crescita dell’8% all’anno.

 

Roteax in Cina

In questo quadro assume particolare rilievo l’accordo sottoscritto nell’agosto 2017 da Plaxtech e Jiana Environmental Protection Science and Technology, con cui la prima ha concesso in esclusiva alla seconda l’utilizzo della sua tecnologia e la realizzazione in Cina del sistema Roteax per il mercato cinese e asiatico.

Le macchine Roteax saranno installate in uno stabilimento attualmente in costruzione a Dezhou, nella provincia di Shandong, che entrerà in attività entro la fine del 2019. Ciascun impianto Roteax è in grado di trattare oltre 7000 tonnellate di plastica riciclata e di produrre 500 mila pallet ogni anno. Lo stabilimento a Dezhou è stato progettato per gestire contemporanea 8 impianti, ovvero per trattare oltre 50 mila tonnellate di plastica e di produrre almeno 4 milioni di pallet ogni anno. Il progetto di Dezhou consentirà, contestualmente all’introduzione del sistema Roteax, di sperimentare un modello di organizzazione della gestione dei rifiuti plastici in Cina finalizzato al loro recupero e riciclo per produrre manufatti “verdi”, a cominciare appunto dai pallet.

 

Dal Friuli allo Shandong

L’accordo ha un elevato valore di politica industriale ed è destinato ad avere un significativo impatto economico-commerciale. Si tratta anche di un primato per Plaxtech e il Friuli Venezia Giulia, poiché è la prima iniziativa a livello nazionale nell’ambito dell’economia ambientale del progetto cinese “Via della Seta” che unisce tre continenti.

 

Il sistema Roteax rappresenta infatti una concreta applicazione dei principi e delle regole introdotte in Cina dalla legge del 2009 per la promozione dell’economia circolare ed è coerente con gli obiettivi stabiliti dal divieto di importazione in Cina di rifiuti plastici a partire dall’1 gennaio 2018. Inoltre, la produzione di pallet in plastica riciclata è destinata a coprire una domanda crescente (oltre 2,5 miliardi di pezzi entro il 2025 solo in Cina) di prodotti alternativi ai pallet in legno, considerati non sostenibili.

 

“Con Roteax possiamo dire, con orgoglio, di aver spostato il mercato. Fino a qualche anno fa era impensabile considerare gli scarti in plastica eterogenea una risorsa per l’economia e per l’ambiente. Ora, grazie Roteax, è così”, ha dichiarato Andrea Strizzolo, titolare insieme con il figlio Matteo, di Plaxtech.