Il futuro che l’Europa sta disegnando per le materie plastiche è già il presente in casa Sacmi, che, nell’anno del centenario dalla sua fondazione, propone al mercato un pacchetto completo di tecnologie e soluzioni capaci di accompagnare la transizione del settore verso l’impatto zero.
Ridurre la quantità di resine vergini impiegate nei processi produttivi e aumentare la possibilità di avviare i materiali al riciclo integrale secondo i principi dell’economia circolare sarà il filo conduttore delle novità presentate Sacmi al K 2019. Una ulteriore passo in avanti per un settore che, negli ultimi anni, ne ha già fatti sul fronte della sostenibilità, concentrandosi sulla riduzione dei pesi e, quindi, del consumo di materiali nella produzione di capsule e preforme.
La prospettiva di utilizzare una quantità sempre maggiore di resine riciclate nella produzione di contenitori è in Sacmi già una realtà, con la precisa volontà di anticipare un cambiamento annunciato con soluzioni capaci di soddisfare una duplice esigenza degli operatori del settore: intercettare la nuova sensibilità, sul piano culturale prima ancora che normativo, e accrescere ulteriormente la capacità di proporre al mercato soluzioni personalizzate, modulari, versatili, just in time.
Un ruolo chiave è giocato da questo punto di vista, accanto alle novità tecnologiche che saranno presentate in fiera, dal nuovo pacchetto di servizi avanzati che Sacmi propone nella direzione del controllo totale della qualità della produzione e dell’assistenza sulle macchine durante tutte le fasi post vendita. Dopo avere aperto le porte al lean manufacturing e all’intelligenza artificiale, il costruttore imolese si propone al mercato come uno dei pochi interlocutori al mondo capaci di offrire un pacchetto di tecnologie e servizi a 360°, dalla materia prima al contenitore etichettato.