“In un momento così drammatico, proclamare uno sciopero è inaccettabile. Lo è in particolare per il settore chimico, un settore fortemente strategico per affrontare l’emergenza e per il quale sicurezza e salute sono sempre stati valori prioritari”. Con queste parole Paolo Lamberti, presidente di Federchimica, ha espresso l’incredulità e la contrarietà di tutta l’Industria chimica allo sciopero del 25 marzo.
“Un 'iniziativa anomala per un sistema di relazioni industriali storicamente costruttivo. La nostra comune storia testimonia concretamente l’attitudine, la volontà e la capacità di sostenere e rafforzare un modello che, da sempre, ha messo in primo piano la salute e la sicurezza dei lavoratori”, ha proseguito Lamberti.
Un modello che si concretizza non solo nel contratto nazionale, ma anche in molte iniziative nazionali e aziendali finalizzate alla prevenzione e alla formazione in tali ambiti. Le imprese chimiche, per migliorare le condizioni operative dei lavoratori, hanno continuamente incrementato negli anni l'investimento in prevenzione e formazione che attualmente rappresenta il 2,5% del fatturato, pari a oltre 140 milioni di euro.
"A testimonianza di una grande, prioritaria attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori abbiamo inoltre sottoscritto, in questi giorni difficili, proprio con le stesse organizzazioni sindacali, due Intese Nazionali funzionali a realizzare, a livello aziendale, una gestione condivisa delle misure necessarie a garantire la sicurezza", ha aggiunto Paolo Lamberti.
“In questa fase molto critica, mettendo ovviamente in atto tutte le possibili misure preventive e quindi in condizioni di massima sicurezza, dobbiamo garantire le nostre produzioni sia per rispondere alle esigenze dell'emergenza sia per tutelare il futuro delle imprese e quindi dei lavoratori”, ha concluso il presidente di Federchimica.