RadiciGroup a Fakuma 2024 lancia Bionside, che, affiancandosi alla gamma delle poliammidi da riciclo Renycle, racchiude nuovi tecnopolimeri realizzati con materie prime di origine rinnovabile, ampliando l’offerta dei gradi a base biologica della famiglia Radilon, che comprende sia quelli già commercializzati con marchio Radilon D (PA 610) si quelli in corso di sperimentazione (PA 56, PA 510, PA 1012). Grazie alla loro conformazione chimica, le poliammidi da origine rinnovabile presentano elevate caratteristiche tecniche che le rendono adatte per moltissime applicazioni.

La PA 610, proveniente da un olio estratto dalla pianta del ricino, è un prodotto molto resistente all’idrolisi e al contatto con acqua, pertanto ideale per numerose applicazioni nel settore auto quali connettori delle linee di raffreddamento, condotti, particolari per pompe, corpi termostato ecc., laddove il contenuto tecnico è elevato e la sicurezza riveste un ruolo cruciale. Altro settore in cui i materiali a base biologica possono fare la differenza, non solo dal punto di vista ambientale ma anche da quello delle prestazioni, è quello della gestione delle acque, grazie all’ottima resistenza all’idrolisi e una maggiore stabilità dimensionale dovuta al ridotto assorbimento di acqua, pari a circa un terzo rispetto a quello di PA 6 o PA 66.

Alla fiera tedesca, RadiciGroup metterà sotto i riflettori anche una nuova famiglia di materiali ritardanti alla fiamma esenti da alogeni su base PBT (Radiflam B), con cui verrà completata la sua offerta per i settori elettrico ed elettronico e della mobilità elettrica. Per quest’ultimo settore il gruppo presenta tre nuovi prodotti in colorazione arancione, non alogenati, su base Radiflam B (PBT), Radiflam Aestus (PPA) e Radilon D (PA 610 per estrusione); anche in questo caso l’ampliamento dell’offerta permetterà una scelta ancora più oculata in presenza di componenti che operano con tensioni elettriche elevate sulkla base di condizioni operative (quali la temperatura prevista) e tecnologia utilizzata per la produzione degli articoli. La soluzione Radilon D, inoltre, permette l’utilizzo di un polimero da fonte parzialmente rinnovabile con minor impatto ambientale.

Per quanto riguarda le auto con motore endotermico, RadiciGroup è pronta a offrire soluzioni a ridotto impatto ambientale da utilizzare anche in applicazioni consolidate: ne è un esempio il collettore d’aspirazione dell’aria realizzato al 100% in Renycle che lo scorso giugno è stato premiato dalla Society of Plastics Engineers (SPE): un’applicazione con elevato contenuto tecnico tipica del settore auto, dove l’utilizzo della PA caricata con fibra vetro ha sostituito quasi completamente i metalli. In questo caso, però, la sfida è stata quella di utilizzare un materiale completamente riciclato, frutto di un accurato processo di selezione, pulizia e controllo delle materie prime per garantire una costanza qualitativa molto elevata.

Infine, a Fakuma RadiciGroup presenta alcuni prodotti su base poliammidica per l’industria dell’idrogeno e delle celle a combustibile. In particolare, verrà presentato un materiale a elevata purezza per i componenti delle celle a combustibile su base Radilon Aestus (PPA). Per i serbatoi dell’idrogeno verranno invece presentati due materiali della famiglia Radilon S (PA 6 speciali per soffiaggio e stampaggio a iniezione), in grado di garantire caratteristiche tecniche quali elevata resistenza all’urto a temperature bassissime, bassa permeabilità all’idrogeno, facile processabilità.

“Stiamo premendo l’acceleratore su proposte che garantiscono elevate performance tecniche ma che allo stesso tempo assicurino sostenibilità ai progetti realizzati con i nostri clienti”, ha sottolineato Erico Spini, Global Marketing Director di RadiciGroup High Performance Polymers. “In fiera si possono vedere alcune applicazioni di serie realizzate con il nostro Radilon D (PA 610), ma vogliamo cogliere l’occasione per presentare alcuni nuovi gradi sperimentali e discutere insieme ai nostri partner nuovi percorsi per la sostenibilità concreta dei settori applicativi in cui operiamo: considerando una poliammide 610, il cui contenuto rinnovabile è pari al 64%, abbiamo calcolato una riduzione delle emissioni di CO2 vicina al 70% rispetto a una poliammide di origine fossile, un risultato che sicuramente ci incoraggia a proseguire su questa strada. La nostra attività di ricerca e sviluppo si sta concentrando su studio e sperimentazione di nuovi prodotti, anche 100% bio-based e da ulteriori fonti di approvvigionamento rinnovabili, con l’obiettivo di ampliare l’offerta sostenibile e di valorizzare performance tecniche specifiche”.