Il produttore umbro di imballaggi Polycart ha ottenuto la certificazione ai sensi della norma EN ISO 14067 secondo l’approccio sistematico. Questo implica l’estensione dello studio della CFP (Carbon Foot Print) a processi e attività dell’azienda che produrre i suoi imballaggi, definendo procedure e istruzioni per valutarne in autonomia gli impatti per ottenere dati sempre certificati. L’approccio previsto dalla norma ISO 14067, infatti, permette di calcolare correttamente l’impatto dei prodotti ma con tempi di risposta adeguati alle esigenze di un mercato in cui l’obbligo di redazione dei bilanci di sostenibilità interesserà tutti gli attori della filiera (dapprima le GDO nel 2025, in seguito tutta la catena di fornitura nel 2026).
Nel 2023, Polycart ha valutato per la prima volta le sue prestazioni di sostenibilità sotto la lente Ecovadis, ottenendo un primo incoraggiante risultato. La misura della CFP si inserisce quindi in un contesto molto più ampio e ambizioso, costituendo un importante strumento (seppure non l’unico) per misurare e orientare gli sforzi verso una cultura di responsabilità sociale e d’impresa. L’azienda non ritiene quelli raggiunti due traguardi ma piuttosto due importanti pietre miliari lungo un percorso iniziato già negli anni Novanta e animato dalla ferma volontà di orientare il proprio sviluppo alla sostenibilità.