Il prossimo 1° luglio entrerà in vigore la plastic tax e al momento nessun rinvio del provvedimento previsto dal Decreto Milleproroghe è oggetto di discussione alla Camera dei Deputati. Con l’avvicinarsi della scadenza è scattato l’ennesimo grido di allarme di Unionplast, l’associazione italiana dei trasformatori di materie plastiche, il cui presidente Marco Bergaglio (nella foto in basso) al riguardo ha evidenziato le pesanti conseguenze che tale imposta potrebbe avere sull’industria italiana e ha manifestato l’auspicio di un pronto intervento di Parlamento e Governo.
L’industria della trasformazione di materie plastiche costituisce un comparto di peso nel panorama manifatturiero italiano, con 50.000 addetti diretti, 13 miliardi di euro di fatturato e Bergaglio mette in guardia sull’effetto domino che l’entrata in vigore della tassa il 1° luglio prossimo potrebbe innescare con effetti negativi su numerose filiere, da quella agricola a quella alimentare, fino a quella cosmetica, solo per citarne alcune tra quelle in cui gli imballaggi in plastica e le materie plastiche in generale giocano un ruolo fondamentale. “Si intervenga una volta per tutte abrogando una tassa inutile, consentendo al comparto una programmazione adeguata e sgombrando le nubi che si addensano sul settore”, ha dichiarato ancora una volta il presidente di Unionplast.
Secondo Bergaglio sugli operatori graverebbe un rischio sanzionatorio spropositato in rapporto al gettito, compromettendo l’accesso al credito per un settore intero, mentre rimarrebbe sul “fondo l’impronta ideologica dell’introduzione di questa tassa, che non è stata accompagnata da una valutazione di impatto che ne provi in modo scientifico la sua utilità ambientale, anche perché non prevede in alcun modo che il gettito sia usato per finalità ambientali, ad esempio per potenziare la raccolta e il riciclo degli imballaggi tassati”. Eccellenza in Europa, la filiera del riciclo italiana nel 2022 ha consentito di risparmiare 523.789 tonnellate di materia prima vergine (l'equivalente necessario a produrre 11 miliardi di flaconi per detersivi da un litro) e di evitate 885.406 tonnellate di emissioni di CO2 (dati Corepla).
“Chiediamo che ci sia un’inversione di rotta sulla politica ambientale che la plastic tax rappresenta, ovvero una misura unicamente sottrattiva, con nessun beneficio per l’economia circolare e che rischia di avere serie ricadute dal punto di vista occupazionale”, ha concluso Marco Bergaglio.