Azienda vicentina specializzata nello stampaggio a iniezione di sistemi di chiusura in plastica, Giflor ha acquisito il 100% di ItapInternational, produttore europeo di rubinetti in plastica per bag-in-box alimentari con un fatturato di sette milioni di euro. Con sede a Grumolo delle Abbadesse, un fatturato di oltre 16 milioni di euro e più di un milione di utile netto, Giflor, che già deteneva il 45% delle quote di Itap, con l’operazione ne diventa unica proprietaria e da vita al marchio “Itap a brand by Giflor”.
“Abbiamo visto nell’acquisizione di Itap un’interessante opportunità strategica che ci permette di continuare l’espansione in un nuovo mercato, non contiguo a quello nel quale operiamo, facendo tesoro del know-how tecnico e delle relazioni ben avviate con i clienti e fornitori di Itap, già concretizzatesi in importanti commesse estere e nell’acquisto di nuovi impianti che permetteranno la crescita della nostra capacità produttiva. Giflor non è una new entry nel settore del packaging food, produciamo infatti da anni sistemi di chiusura in plastica a iniezione certificati. Con Itap abbiamo voluto diversificare la nostra offerta di chiusure alimentari e integrare i rispettivi network aziendali proponendo sul mercato rubinetti d’eccellenza, che non solo permettano di erogare con facilità il contenuto ma che garantiscano di ottimizzare al massimo la conservazione dello stesso, mantenendo sempre la praticità e il design made in Italy”, ha dichiarato Nadia Capovilla (nella foto), amministratore delegato di Giflor.
“La nostra scelta è stata supportata da analisi che registrano un aumento del mercato legato alle bag-in-box in particolare nel settore food & beverage all’estero e a un crescente interesse verso prodotti alimentari confezionati e imballati in contenitori in grado di ottimizzare l’utilizzo di spazi, di materiali plastici e la durata dei liquidi al loro interno. Per questo, come Giflor, puntiamo non solo a diventare più competitivi e capillari nel settore, ma ad alimentare la crescita del mercato globale investendo nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni di chiusura che siano adatte ad ogni tipo di viscosità e che non solo rispettino le rigide normative europee, ma che vengano certificate con brevetti e patenti di design”, ha aggiunto Capovilla.