Un pool di banche composto da Crédit Agricole Italia, Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit ha completato un’operazione di finanziamento dall’importo complessivo di 18 milioni di euro a favore di Ecopol, uno dei principali produttori a livello mondiale di pellicole innovative idrosolubili e biodegradabili, utilizzate prevalentemente nel settore dei detergenti domestici monodose. L’obiettivo dell’operazione è supportare l’internazionalizzazione del Made in Italy nel mondo e valorizzarne le produzioni di grande qualità. Grazie al finanziamento, infatti, Ecopol, che figura già tra i primi tre operatori a livello globale di prodotti biodegradabili-idrosolubili in alcool polivinilico (PVA), potrà completare il proprio piano di investimenti con la realizzazione di un nuovo impianto di produzione negli Stati Uniti, affermandosi quale operatore di massimo rilievo sul mercato nordamericano.
“Vorrei esprimere la mia profonda gratitudine al pool di banche, a cui si aggiunge UniCredit, per il continuo e fondamentale supporto alla crescita di Ecopol. Lo stabilimento di Griffin, Georgia, è una tappa fondamentale per noi perché ci consentirà di accelerare ulteriormente la penetrazione del mercato Nord Americano. La nostra realtà dimostra come attraverso l’innovazione sia possibile coniugare crescita, sostenibilità ed occupazione”, ha dichiarato Mauro Carbone, CEO e azionista di maggioranza di Ecopol.
Ecopol, fondata nel 2009, con sede a Chiesina Uzzanese (Pistoia), opera attraverso tre stabilimenti in Italia e all’estero e oltre 130 dipendenti. L’azienda vanta un forte posizionamento nella produzione di pellicole per la detergenza domestica e nel packaging primario per la cura della persona e della cosmetica, oltre che nella produzione di pannelli, superfici solide e fibre rinforzanti e nella stampa transfer ad acqua. La crescita della società si concretizza lungo una filiera produttiva virtuosa che, nel rispetto dei principi ESG, ambisce a ridurre al minimo l’impatto ambientale, attenzione comprovata dall’ingresso nel capitale di Ecopol dell’asset manager alternativo Tikehau Capital, attraverso il fondo Tikehau Growth Equity II, con una quota del 38%.