I dati dell'intero 2009 relativi alle macchine per materie plastiche e gomma, diffusi dall'ufficio di statistica giapponese, riportano, rispetto all'anno precedente, una notevole flessione: -41% l'import e -40% l'export. Per quanto riguarda gli acquisti dall'estero, il calo è riconducibile soprattutto al negativo andamento degli stampi (-33% sul 2008), che costituiscono il 60% circa del totale; bene, al contrario, stampatrici flessografiche e impianti per mono e multi filamenti che, pur rappresentando percentuali limitate sul totale, hanno registrato rispettivamente un +138% e un +98%. Per quanto riguarda l'export, è stato registrato un crollo (-51%) delle macchine a iniezione che, dopo gli stampi, sono la principale voce doganale, con il 24% sul totale. In sofferenza sono soprattutto le forniture agli Stati Uniti. Secondo le rilevazioni della Japan Plastics Industry Federation, nei primi dieci mesi del 2009 la produzione giapponese di macchine a iniezione si è fermata a poco più di 52,7 miliardi di yen (per circa 3.700 unità), contro i quasi 150 (a fronte di oltre 12.600 macchine) dell'intero 2008. Un ulteriore elemento di conferma della congiuntura negativa del settore è dato dal significativo calo dell'import giapponese di gomma naturale, fermatosi a poco meno di 600.000 ton, ovvero il 30% in meno rispetto al 2008, in base alle stime della locale Rubber Trade Association.