La sostenibilità non è più una sfida: è da tempo una realtà imprescindibile e, secondo Bandera, anche vantaggiosa. Ma come rendere ciò che è ecologicamente sostenibile anche economicamente sostenibile? Grazie al processo di up-cycling delle poliolefine, Bandera si spinge ben oltre il riciclo, reinserendo i rifiuti post industriali e/o post consumo nel circolo virtuoso della produzione.
Sono questi i temi che verranno trattati dal costruttore di Busto Arsizio (Varese) all'evento digitale "training on solutions" programmato per il 20 e il 21 aprile, che scaturisce dalle più comuni esigenze e domande poste a riguardo dai trasformatori operanti nel settore dell’estrusione, per offrire un’occasione di confronto diretto sulle tecnologie attraverso cui ottenere film ad alte prestazioni con cicli produttivi rapidi ed economici.
Per realizzare film post industriale di alta qualità, infatti, i produttori talvolta scelgono di utilizzare solo una piccola percentuale di materiale recuperato. Con i film flessibili, invece, le criticità più comuni riguardano eventuali impurità dei granuli di riciclato, il rischio di degradazione dei polimeri termosensibili ecc. Nel caso delle poliolefine rigide, infine, le esigenze più frequenti riguardano il lato normativo - che dovrebbe stabilire le caratteristiche necessarie alla definizione di poliolefine “pulite” - o l’aspetto tecnico - con l’importante tema dell’eliminazione del cattivo odore.
Questi e molti altri aspetti saranno analizzati sulla base di tecnologie, processi ed esperienza pluridecennale nella costruzione di impianti e macchine per l’estrusione di Bandera. La open house virtuale intende essere uno strumento concreto di lavoro per i professionisti dell’estrusione. Strutturato in due giorni, l’evento tratterà due distinti macro-temi: il 20 aprile sarà dedicato ai film flessibili, il 21 aprile sarà la volta delle poliolefine rigide. Per partecipare cliccare qui.