Un team di ricercatori dell'Università della California (Davis, Stati Uniti) è riuscita nell'impresa di ricavare le materie prime necessarie per la produzione di carburanti e materie plastiche, partendo dalle alghe verdi-azzurre (cianobatteri), o meglio dalle loro reazioni biologiche.
Il risultato di questa ricerca è di particolare rilievo soprattutto alla luce delle recenti polemiche nate intorno all'impiego di colture alimentari per la produzione di carburanti e bioplastiche.
La tecnica utilizzata impiega paludi e terreni acquitrinosi, lasciando i terreni agricoli a disposizione delle coltivazioni con finalità alimentari. I ricercatori hanno identificato alcuni enzimi specifici in grado di innescare la fotosintesi che trasforma l'anidride carbonica e la luce del sole in sostanze chimiche. Il DNA di questi enzimi è stato introdotto nelle cellule dei cianobatteri, che in seguito sono state in grado di attuare le reazioni necessarie per la produzione delle materie prime di base per carburanti e polimeri.
Lo studio ha dimostrato che tali reazioni possono trasformare l'anidride carbonica in 2,3-butandiolo. Attualmente ci vogliono 3 settimane per produrre 2,4 grammi di 2,3-butandiolo per litro di "materiale da crescita", che tuttavia è il rendimento più elevato mai ottenuto per qualsiasi sostanza chimica derivata dai cianobatteri.
La resa può essere ancora migliorata in esperimenti futuri grazie all'esplorazione di nuove tecnologie, che potrebbero portare a soluzioni dalle ampie potenzialità commerciali.