Presentata da Novamont il 14 giugno, la IV generazione del Mater-Bi integra le due tecnologie consolidate degli amidi complessati e dei poliesteri da oli con le due di recente generazione. Si presta per una vasta gamma di applicazioni - film flessibili e rigidi, coating, stampaggio, estrusione e termoformatura - ed è caratterizzata da un contenuto ancora più elevato di materie prime rinnovabili e da un livello di emissione di gas serra e di dipendenza da materie prime di origine fossile ulteriormente ridotto.
L'industrializzazione delle due nuove tecnologie permetterà di produrre due monomeri da fonte rinnovabile: uno proveniente dalla filiera produttiva degli oli vegetali, ottenuto attraverso una tecnologia (Matrìca), prima al mondo, che trasforma gli oli in acido azelaico e in altri acidi; l'altro proveniente da quella degli zuccheri trasformati tramite fermentazione a 1,4 BDO, una tecnologia licenziata da Genomatica per cui Novamont, attraverso la controllata MaterBiotech, sta costruendo il primo impianto al mondo dedicato.
Alla European Bioplastics Conference di Berlino del 2009, Novamont aveva presentato la road map delle future generazioni di prodotti a marchio Mater-Bi; gli obiettivi allora fissati sono stati perseguiti grazie alla creazione di un sistema di alleanze, con investimenti di circa 300 milioni di euro, e stanno portando alla realizzazione di due impianti primi al mondo nel loro genere:
- a Porto Torres (Sassari) nell'ambito di Matrìca, la joint venture paritetica fra Novamont ed Eni Versalis, per la produzione del monomero 1 (acido azelaico) a partire da olio vegetale
- a Bottrighe (Rovigo), tramite la controllata Materbiotech, per la produzione di 1,4 butandiolo (monomero 2).
L'AD di Novamont, Catia Bastioli, ha affermato: "Sono convinta che le bioraffinerie integrate, che guardano a più prodotti ad alto valore aggiunto, rappresentino un modo virtuoso di interpretare il concetto di bioeconomia e una vera e grande opportunità per il nostro Paese e per l'Europa".