Secondo l’ultima indagine congiunturale svolta dalla British Plastics Federation, a cui ha partecipato una novantina di aziende associate (di cui circa 60 trasformatrici), si attenua l’ottimismo degli operatori circa l’andamento del mercato. Infatti, se il 66% si attende nei prossimi 12 mesi un incremento del livello del giro di affari (era il 72% a giugno 2014), solo il 37% ritiene che si potrebbe ottenere un miglioramento dei margini, contro il 46% che aveva fornito la stessa risposta un anno fa.
Per quanto riguarda i vari segmenti che compongono l’industria britannica delle materie plastiche, quello delle aziende che producono manufatti per l’edilizia registra un ottimo andamento, con tutte le imprese interpellate che prevedono un incremento delle proprie vendite. I meno ottimisti sono i distributori di materie prime: solo il 40% di loro infatti ritiene che il proprio fatturato aumenterà. Le esportazioni potrebbero aumentare per il 37% del campione, rimanere stazionarie per il 47% e diminuire per il 16%.
Dal punto di vista della forza lavoro, oltre il 50% delle aziende intende assumere nei prossimi dodici mesi, percentuale mai raggiunta da quattro anni a questa parte. Sempre nell’arco del prossimo anno, il tasso medio di utilizzo degli impianti dovrebbe attestarsi intorno al 74%. In termini di propensione agli investimenti, il 53% dei partecipanti all’indagine intende acquistare tecnologia in misura limitata, il 35% in modo significativo e il 12%, invece, non ha in programma investimenti. Peraltro, l’88% del campione dichiara di non aver problemi a ottenere finanziamenti da parte delle banche.
Il risultato dell’indagine della BPF è in linea con le rilevazioni dell’organizzazione britannica dell’industria manifatturiera nel suo complesso, che indicano un portafogli ordini positivo per l’ottavo trimestre consecutivo.