Le notizie si erano rincorse per tutto il fine settimana, poi nel tardo pomeriggio di domenica 22 marzo è arrivato l’annuncio ufficiale. China National Tire&Rubber (Cnrc), controllata dal colosso chimico cinese ChemChina, ha firmato un accordo vincolante per una partnership di lungo termine con Camfin, che detiene il 26,193% di Pirelli.
L’accordo prevede l’acquisto della partecipazione detenuta da Camfin nel capitale di Pirelli e il contestuale reinvestimento da parte di Camfin di parte dei proventi derivanti dall’operazione. L’acquisto avverrà tramite una società italiana di nuova costituzione (Bidco), che sarà indirettamente controllata da Cnrc come socio di maggioranza e da Camfin. Bidco lancerà poi un’Opa totalitaria a 15 euro sulle azioni Pirelli per arrivare a detenerne tra il 51 e il 65% del capitale, mentre il titolo sarà scambiato a Piazza Affari fino al momento del ritiro. Il delisting è stato previsto per accelerare i tempi del riassetto industriale, ma non è ancora certo in quanto tempo dovrebbe avvenire.
Il completamento del riassetto che porterà Pirelli sotto il controllo cinese è previsto entro la prossima estate. Sede e centro di ricerca e sviluppo di Pirelli resteranno in Italia e Marco Tronchetti Provera conserverà la carica di amministratore delegato. La nomina del presidente del gruppo spetterà invece a Cnrc. Pirelli dovrebbe essere divisa in due, separando la produzione di pneumatici per auto e moto (Tyre) da quella per i veicoli pesanti (Truck). Quest’ultima sarà combinata con Aeolus Tyre (di ChemChina), per diventare il quarto produttore mondiale di gomme per camion, mentre Pirelli Tyre potrebbe tornare a essere quotata in Borsa entro quattro anni.