Si è presentata solo pochi mesi fa sul mercato e già il mondo le rivolge uno sguardo attento e interessato. Si tratta di Roboze One, il piccolo Davide che sfida il Golia della stampa 3D professionale, proponendosi sul mercato come entry level. Lo sta facendo con semplicità e risultato, con un impegno tecnico sulle cose concrete. Con l’ingegno italiano, legato strettamente alla sua storia indiscussa di eccellenza nella meccatronica, nell’arte e nel design.
Sin dalla sua fase di concept, la stampante 3D Roboze One è stata progettata per offrire a professionisti e PMI una macchina ad alte prestazioni ma dal prezzo accessibile, con particolare attenzione dedicata al design accattivante. Ma la vera novità è connessa a un brevetto che rivoluzionerà il modo di lavorare degli utenti finali. Tale brevetto riguarda un sistema di movimentazione meccatronica degli assi X e Y affidata a una coppia di cremagliere con pignone a contatto diretto. Ciò significa che il rapporto di trasmissione e quindi la tolleranza di lavoro (50 micron) sono garantiti e dettati dai denti del pignone.
Un sistema di movimentazione tipicamente indiretto come le cinghie, a causa della sua natura, non potrà mai garantire una precisione di posizionamento di 50 micron costante e sicura nel tempo, poiché la stessa cinghia è soggetta a dilatazione e contrazione (essendo in gomma e tirata da un tendicinghia). Inoltre, nel rapporto di trasmissione indiretto c'è sempre da calcolare un delta di trasmissione ampio tra forza applicata e riscontrata: dagli stepper del motore, prima di arrivare al punto dove ci sarà la sua manifestazione (i carrelli X e Y), la forza applicata passerà da una serie di organi di trasmissione (cinghie, pulegge, tendicinghie e altro) e quindi perderà parte del proprio valore. Con l’aiuto poi dell’asse Z, composto da una vite a ricircolo di sfere elicoidale C7 - anch’esso nell'ordine dei 5 centesimi di millimetro - è possibile spingere la creazione dei layer fino a uno strato di 0,05 mm reale, con evidenti risultati sulla finitura superficiale degli oggetti prodotti.
Esportare è da sempre l’obiettivo di molte aziende e il made in Italy è apprezzato in più ambiti, oltre i confini nazionali. E, se parliamo di progresso, il passo oltre la frontiera è un’evoluzione istintiva. Roboze parte dall’Olanda, nazione con una cultura manageriale molto sviluppata ed esigente, che ha riconosciuto in Roboze One un partner ideale per lo sviluppo del proprio business.
Collaborazione strategica sarà quella stretta con Allround Machinery, da trent’anni sul mercato, specializzata nell’ambito dei macchinari industriali CNC e fortemente legata al made in Italy.
“Navigare Necesse Est” è lo slogan emblematico di Roboze, antico motto dei naviganti di ogni tempo, simbolo di coraggio e scoperta. E, cogliendo infine “l’occasione olandese”, si potrebbero riprendere anche alcune parole del pittore Van Gogh: “Spesso le persone fanno arte e nemmeno se ne accorgono”.