Coinvolgimento degli attori sociali, distribuzione e trasporto di prodotti chimici, efficienza energetica, protezione dell'ambiente, sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, sicurezza del processo produttivo, responsabilità del prodotto, controllo e difesa dello stabilimento. Sono queste le otto aree in cui Federchimica il 14 dicembre ha assegnato il Premio Responsible Care 2015. Sei le imprese premiate ex equo - Bayer, Infineum Italia, Mapei, Nuova Solmine, Pink Frogs e Versalis - che hanno realizzato importanti risultati di sostenibilità in una o più di queste aree.
Giunto alla undicesima edizione, il premio rappresenta un'importante iniziativa volta a mostrare concretamente la capacità dell'industria chimica di conseguire lo sviluppo sostenibile. Tema su cui la Federazione è molto attenta, così come è emerso sia dai lavori della recente Terza Conferenza sulla Chimica Sostenibile, sia dal Quarto Annuario sulla Ricerca per la chimica sostenibile, da cui sono spiccate, ancora una volta, le buone pratiche del settore.
L'incremento della chimica sostenibile giocherà infatti un ruolo fondamentale per il futuro del pianeta, a partire dalla lotta al surriscaldamento globale, al centro dei lavori della Cop 21 di Parigi appena conclusa, con un impatto positivo sempre più esteso sulla collettività. Con il 71% di imprese innovative, il settore chimico non soltanto mostra la più alta quota di industrie di questo tipo, ma detiene anche il palmares per la diffusione dell'attività di ricerca e sviluppo, pari al 42%, percentuale più che doppia rispetto alla media dell'industria manifatturiera.
L'industria chimica, a fronte di investimenti in ricerca e sviluppo che hanno raggiunto nel 2015 i 475 milioni di euro - pari al 5% del valore aggiunto - si presenta oggi come un settore a “innovazione diffusa”, in cui sono attive nella ricerca non soltanto le grandi imprese, ma anche molte PMI, che sviluppano collaborazioni scientifiche con enti di ricerca e università. Un settore, inoltre, dove è molto forte anche l'attenzione alla sicurezza e salute del capitale umano nell'approccio complessivo all'intero ciclo di vita del prodotto, che vede il coinvolgimento di tutte le attività aziendali in modo responsabile e informato.
Le sei imprese premiate sono state scelte da una giuria formata da quattro esperti (rappresentanti di università, sindacati, ONG, industria), che hanno esaminato 17 progetti di aziende aderenti al programma Responsible Care. Sulla base dell'alto livello e della qualità delle proposte, la giuria, quest'anno, ha deciso di aumentare da tre a sei il numero dei premiati ex aequo.
Bayer è stata premiata per il progetto “WHP - Workplace Health Promotion”, ossia per le attività di promozione della salute nei luoghi di lavoro. Negli ultimi tre anni, Bayer si è particolarmente impegnata nella formazione dei propri dipendenti a favore di un’alimentazione salutare e del conseguente miglioramento dei menù nelle mense aziendali.
Versalis ha ricevuto il premio per la messa a punto dell’innovativo “Sistema di Gestione della Responsabilità del Prodotto”, che considera tutte le fasi del ciclo di vita, gli impatti su sicurezza, salute e ambiente e realizza, con questo approccio, lo sviluppo sostenibile delle proprie attività industriali. In particolare, Versalis ha incoraggiato la cultura della sostenibilità di prodotto, seguendo la strategia dell’approccio del suo “Life Cycle Thinking” e mettendo in atto il coinvolgimento e la sensibilizzazione delle altre funzioni aziendali.