Cosa sappiamo del “marine litter”? Quali sono le politiche in atto e in fase di attuazione per prevenire il marine litter e creare le condizioni per un’economia circolare? Qual è il ruolo dell’industria delle materie plastiche? L’industria delle materie plastiche si è posta queste e altre domande, interrogandosi su come si possa ridurre l’inquinamento dei mari conseguente alla dispersione di rifiuti, e ha provato a darvi risposta a “PolyTalk 2016 - Zero plastics to the oceans”, la conferenza organizzata da PlasticsEurope (l’associazione europea dei produttori di materie plastiche) a Bruxelles il 16 e 17 marzo. L’evento, cui hanno preso parte oltre 250 rappresentanti della politica, dell’industria, della scienza, del mondo accademico, dei media e di varie ONG, è stato caratterizzato da diversi interventi da parte delle personalità di spicco presenti.
"Il marine litter è una problematica globale che richiede una soluzione globale. Noi affermiamo la nostra volontà di trovare le corrette risposte al problema del marine litter poiché il nostro obiettivo è zero plastica negli oceani. L'industria delle materie plastiche è un settore centrale dell’economia europea e il nostro ruolo è fondamentale per garantire la leadership e le migliori pratiche. Tutti noi condividiamo lo stesso obiettivo: proteggere l'ambiente", ha dichiarato Patrick Thomas, CEO di Covestro e presidente di PlasticsEurope.
"Il marine litter rappresenta chiaramente un esempio di uso inefficiente delle risorse. L'industria delle materie plastiche ha preso una posizione importante per risolvere questo problema. In ogni caso tutti noi dobbiamo rafforzare il nostro impegno per gestire questa sfida. Il pacchetto dell’economia circolare è in tal senso uno strumento importante“, ha commentato Marianne Wenning, direttore di Qualità della Vita, Acqua e Aria della DG Ambiente della Commissione europea.
Andrew Morlet, CEO di Ellen MacArthur Foundation ha riconosciuto il ruolo e l'importanza delle materie plastiche nel sistema economico, evidenziando che, per affrontare il problema della dispersione dei rifiuti in mare, occorre un cambiamento fondamentale nell’utilizzo delle plastiche. “Abbiamo bisogno di sviluppare iniziative di collaborazione globale in grado di parametrarsi con le dimensioni della sfida che abbiamo di fronte e che ci consentano di coglierne le opportunità”, ha sottolineato a proposito Morlet.
"Stiamo portando avanti diverse attività sulla costa belga, per esempio, per il prossimo fine settimana, in collaborazione con Eneco, abbiamo organizzato la pulizia delle spiagge", sono state le parole di Bart Tommelein, segretario di Stato per il Mare del Nord del Governo federale belga, illustrando quanto realizzato a livello regionale nell’area del mare del nord.
Alla conferenza è intervenuto anche Mehmet Ceylan, viceministro turco dell'ambiente e dell’urbanizzazione, che, enfatizzando la necessità di un'azione globale, ha dichiarato: "I rifiuti nei mari e negli oceani sono mobili e le iniziative a livello locale non sono pertanto sufficienti. Oggi il Governo turco sta collaborando con le principali parti interessate, come Pagev, l’associazione turca dell’industria delle materie plastiche, per prevenire il marine litter”.
Nel corso della conferenza è stata annunciata la pubblicazione del sito www.marinelittersolutions.com, contenente informazioni sulle iniziative promosse dal settore per la prevenzione dei rifiuti marini. A oggi, oltre 60 associazioni in 34 paesi hanno firmato la “Plastics industry’s global declatration”, attraverso cui, dal 2011, sono stati avviati 185 progetti, alcuni dei quali già completati. La conferenza, inoltre, ha fornito una panoramica su alcune delle novità più interessanti, in fase di sviluppo, atte alla riduzione dei rifiuti marini.