In Cina il progressivo incremento della produzione interna di polimeri sta contribuendo a rallentare le importazioni di materie plastiche che, almeno nei mesi gennaio-maggio 2016, rispetto allo stesso periodo del 2015, sono diminuite mediamente del 9%. La domanda interna di materie prime risulta in crescita soprattutto da settori applicativi quali l’industria automobilistica, le telecomunicazioni e l’imballaggio alimentare. Il calo più significativo negli acquisti dall’estero, invece, è stato registrato per polipropilene (omopolimero), PVC e polistirene.
Contemporaneamente, però, colpiscono i risultati di una ricerca svolta recentemente dal China National Light Industry Information Center (CNLIIC), che evidenziano come nel 2015 oltre il 10% delle aziende trasformatrici cinesi abbia registrato perdite. E le prospettive per il 2016 non sono certo migliori. L’agenzia ha monitorato le oltre 14 mila imprese del settore che realizzano un fatturato di almeno 20 milioni di yuan e quasi 1700 non hanno coperto i costi.
In particolare, i settori più in crisi risultano quelli dell’estrusione di film BOPP e BOPET e di tubi e profili. Almeno per il 2016 non ci sono prospettive di significativo miglioramento, soprattutto a causa della sovra-capacità produttiva. Sempre secondo CNLIIC, il fatturato complessivo del settore delle trasformazione ha ormai superato i 2000 miliardi di yuan, con un margine di profitto del 6%.