Alla tavola rotonda organizzata al K 2016, PlasticsEurope ha presentato gli ultimi dati su produzione, domanda e gestione degli scarti di materie plastiche. Il livello di produzione mondiale di materie plastiche è cresciuto da 311 milioni di tonnellate nel 2014 a 322 milioni di tonnellate nel 2015, pari a un incremento del 4%. L’industria europea delle materie plastiche europea si posiziona al secondo posto nella produzione mondiale e continua il suo trend di crescita costante con una quota di circa il 18% a livello globale. La Cina rimane il grande produttore con una quota di oltre il 27%.
A livello europeo, la domanda di materie plastiche è risultata pari a 49 milioni di tonnellate. I produttori hanno beneficiato della ripresa di settori della trasformazione come l’imballaggio, che assorbe approssimativamente il 40% della domanda totale, le costruzioni, con circa il 20%, e l’automobile, con il 9%. Il paese europeo con la domanda più alta risulta la Germania, con una quota del 25%, seguita dall’Italia, con oltre il 14%, e dalla Francia, con quasi il 10%.
Nel 2015 l’industria europea della plastica ha mantenuto un bilancio positivo di oltre 16,5 miliardi di euro. Per i produttori di materie plastiche i partner principali per le esportazioni (in termini di valore) fuori dai confini della EU si sono rivelati la Turchia, con oltre il 13%, la Cina, con circa il 12%, e gli Stati Uniti con quasi il 12%. I principali partner per le importazioni da fuori la UE sono stati invece gli Stati Uniti, approssimativamente con il 25%, l'Arabia Saudita, con circa il 13%, e la Corea del Sud, con oltre il 12%.
“L’industria europea delle materie plastiche sta affrontando sfide regionali e globali, ma ha sempre saputo adattarsi alle mutevoli circostanze. Nel 2015, attraverso tasse e contributi sociali, l’industria delle materie plastiche ha contribuito con quasi 27,5 miliardi di euro alla finanza pubblica, dimostrando di essere un pilastro dell’economia europea. Il 2016 può essere considerato come un anno di crescita positiva per l’industria europea della plastica. Ciò nondimeno, per crescere ulteriormente in futuro, l’Europa deve mettere in campo appropriate misure per assicurarne la competitività”, ha dichiarato Patrick Thomas, presidente di PlasticsEurope e CEO di Covestro.
I dati sulla gestione e il trattamento degli scarti di materie plastiche relativi al 201 mostrano, in confronto a quelli del 2012, che quasi 26 milioni di tonnellate di plastica post consumo sono finite nel circuito ufficiale del trattamento degli scarti (+1%). Quasi il 70% è stato recuperato attraverso processi di riciclo e di recupero energetico, mentre il 30% viene ancora conferito in discarica.
“Siamo convinti che la proposta della Commissione Europea di stimolare il passaggio europeo verso l’economia circolare offra l’opportunità per accelerare la conversione verso un’Europa competitiva ed efficiente in quanto a risorse. Per fare in modo che questo accada, una gestione appropriata degli scarti e misure adatte a livello europeo e globale sono necessarie per rispondere al problema degli scarti plastici nell’ambiente”, ha concluso Thomas.