Il riciclo e riuso della plastica è un tema ambientale chiave: è opinione ormai condivisa a livello internazionale che questa pratica rappresenti la soluzione per salvaguardare l’ambiente. Nell’ambito di nuove soluzioni di riciclo di questo prodotto una proposta interessante arriva dall’Università della California di Irvine. Un team di ricercatori dell’ateneo americano ha avviato una collaborazione con lo Shanghai Institute of Organic Chemistry (SIOC) per ricavare un combustibile liquido dai rifiuti in plastica. L’obiettivo dello studio dei ricercatori americani e cinesi è valorizzare i rifiuti di plastica, ottenendo un ritorno economico grazie alla produzione di carburante, fornendo così l’ennesima dimostrazione dei vantaggi dell’economia circolare.
I ricercatori sono riusciti a rompere i legami del polietilene, una dei più comuni tipi di plastica. L’innovativa tecnica sfrutta gli alcani (sottoprodotti della raffinazione petrolifera ampiamente disponibili), molecole di idrocarburi in grado di ricavare composti utili dai polimeri. A differenza di altre tecniche impiegate per il riciclo delle bottiglie e delle buste in plastica, questo metodo consente di rompere i legami chimici dei polimeri sfruttando un processo più efficiente e meno energivoro. Il team internazionale è già al lavoro per perfezionare la tecnica, risolvendo alcuni punti critici per renderla più efficiente, abbattere i costi e sviluppare nuovi processi in grado di valorizzare ulteriormente i rifiuti di plastica.