Nessun sostegno per gli impianti di riciclo dagli aiuti previsti dalle nuove misure del governo a favore delle imprese messe in ginocchio dal caro energia. Per Polieco si tratta di una grave esclusione. Sebbene si tratti di aziende altamente energivore, fa notare il consorzio nazionale per il riciclo di rifiuti di beni di polietilene, i provvedimenti che in questo momento sono al centro del dibattito parlamentare escludono ogni forma di sostegno per gli imprenditori di un comparto che, già nelle scorse settimane, ha annunciato e attuato varie chiusure aziendali in diverse regioni d’Italia.
Quali le conseguenze? “Se la situazione resta questa, con costi insostenibili per l’energia e la totale esclusione dagli aiuti di Stato, gli impianti di riciclo non potranno più garantire la destinazione finale dei rifiuti selezionati e trattati e dunque ci sarà una inevitabile riduzione della produzione di materia rigenerata”, ha spiegato la direttrice di Polieco, Claudia Salvestrini.
“Siamo in un Paese in cui si parla molto di economia circolare e svolta green ma l’esclusione dei codici Ateco delle aziende del riciclo da quelli per i quali arriveranno forme di sostegno va nella direzione opposta alla transizione ecologica e rischia di indicare erroneamente come unica strada possibile la termovalorizzazione”, ha aggiunto Salvestrini.
Gli sforzi dei cittadini che differenziano i rifiuti rischiano di essere vanificati perdendo altissime quantità di materia prima secondaria, con grave spreco delle risorse e relativi danni all’ambiente. Per questo, se da un lato Polieco lancia l’ennesimo appello per evitare un’emergenza ambientale, dall’altro ha attivato già da settimane uno sportello a sostegno delle imprese.