Un recente studio effettuato da Ceresana prende in esame l’andamento della domanda europea di etichette (in plastica e in carta) fino al 2024, stimando un suo incremento annuo pari all’1,6%. Indispensabili nel mondo della logistica e del retail, le etichette - così come l’intero settore del packaging - sono in continua evoluzione sotto il profilo sia ambientale e del riciclo sia tecnologico dell’identificazione a radiofrequenza (RFID).
Per quanto riguarda l’Europa, l’analisi evidenzia un andamento particolarmente positivo nei settori cosmetico, farmaceutico e alimentare, soprattutto per i produttori di etichette per l’impiego nello stampo (IML) ed estensibili/retraibili. Le prime sono particolarmente indicate su superfici pregiate e, essendo applicate direttamente durante il processo di stampaggio a iniezione anziché in un secondo passaggio, non sono soggette a eventuali danneggiamenti che possono verificarsi durante il trasporto. Inoltre, utilizzando lo stesso materiale plastico sia per l’etichetta sia per il prodotto, il riciclo è risulta più semplice. Le seconde, invece, si adattano a qualsiasi formato e grafica e sono pertanto molto richieste in tutti quei settori dove l’estetica e l’appeal dell’imballaggio sono fondamentali. La richiesta di questa tipologia di etichette dovrebbe - sempre secondo lo studio - registrare una crescita del 3,3% entro i prossimi otto anni.
Infine, per quanto concerne i materiali, il PVC - nonostante le riserve espresse sul fronte dell’ambiente e della salute - è stato a lungo utilizzato per le etichette estensibili e retraibili. Contemporaneamente è stato a messo a punto un nuovo tipo di PET modificato con glicole (PETG) che, però, pur offrendo risultati estetici migliori, è ancora troppo costoso per un utilizzo su larga scala.