Secondo l’associazione di settore Pagev, nel primo trimestre del 2017 la produzione di manufatti in plastica è cresciuta del 14% rispetto allo stesso periodo del 2016, raggiungendo un volume di 2,3 milioni di tonellate, pari a un valore di 8,8 miliardi di dollari. Il fatturato delle esportazioni ha superato quota un miliardo di dollari, a fronte di un volume pari a 389 mila tonnellate. Quanto ai settori applicativi, l’imballaggio si piazza al primo posto, con una produzione di 936 mila tonnellate, seguito dall’edilizia, con 515 mila tonnellate.
Nei primi tre mesi del 2017, le esportazioni italiane verso la Turchia di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma ha sfiorato un valore di 24 milioni di euro, con un andamento tendenzialmente positivo soprattutto per quanto concerne stampatrici flessografiche, impianti per mono e multi-filamenti, macchine a iniezione e soffiatrici. In controtendenza, invece, gli estrusori, con un valore venduto decisamente modesto rispetto agli anni precedenti (pur trattandosi di un arco temporale ancora limitato).
A titolo di cronaca vale la pena ricordare che, nel 2005, Amaplast ha contribuito, insieme a Pagev, ad attrezzare con macchinari italiani (una pressa a iniezione, un estrusore per tubi e profili, alcune apparecchiature per test di laboratorio, un refrigeratore, varie apparecchiature ausiliarie e un mulino) un centro di formazione professionale situato a Gebze, un distretto industriale limitrofo nella parte asiatica di Istanbul dove hanno sede numerose aziende trasformatrici di materie plastiche. Nell’anno scolastico 2016/2017, sono stati 85 gli studenti che hanno utilizzato i macchinari italiani nelle sessioni pratiche (foto) dei corsi professionali su varie tecnologie di trasformazione delle materie plastiche.