Dal 26 al 29 settembre, nella cornice del Chiostro Rinascimentale del Sangallo, presso la Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università Sapienza a Roma, si svolge NanoInnovation2017, convegno internazionale organizzato da da Airi (l’associazione italiana per la ricerca industriale) e Associazione Nanoitaly. Giunto alla sua seconda edizione, l’evento si rivolge a ricercatori, imprenditori, industrie, enti di ricerca, si tratta di una delle più importanti conferenze sulle nanotecnologie e le tecnologie abilitanti in Italia. L’obiettivo è quello di illustrare il ruolo trasversale e sinergico delle nanotecnologie e della loro integrazione con le altre “Key Enabling Tecnologies” (KET) (micro-nanoelettronica, biotecnologie industriali, fotonica, materiali e sistemi avanzati di produzione) per lo sviluppo industriale, in settori quali, per esempio, chimica, materiali, medicina, salute, elettronica, aerospazio, ambiente, biotech, agroalimentare, beni culturali.
Secondo il Rapporto Ocse sulla “Next Production Revolution” (maggio 2017) le nanotecnologie rappresentano una delle tecnologie chiave per il rilancio della competitività del sistema industriale internazionale. Le probabilità di successo finale sono ovviamente legate anche alla possibilità di una loro corretta integrazione con i nuovi processi produttivi in una visione di innovazione moderna, nella quale vengono ottimizzati gli aspetti ambientali, economici e sociali.
In quest’ottica, il 28 settembre sono previsti tre appuntamenti raggruppati sotto il titolo “A che punto siamo?” e dedicati alla tematica della produzione additiva o stampa 3D quale tecnologia di processo per lo sviluppo di “smart products” innovativi all’interno del modello della “value chain” attualmente adottato dalla UE, che di fatto prevede l’utilizzo sinergico di nuove e diverse conoscenze che si estendono dai nanomateriali ai processi, alle tecnologie digitali.
L’impiego della stampa 3D consente, inoltre, di ottenere prodotti estremamente avanzati orientati alla salvaguardia dell’ambiente. Il sistema produttivo, in questo caso, è organizzato affinché si impieghi meno materiale modificando la gestione del magazzino, e realizzando componenti composti da un minor numero di pezzi, applicando i principi dell’economia circolare.
L’argomento trattato pertanto è uno dei temi di importanza strategica per il futuro progresso tecnologico e industriale di ogni paese. Al momento siamo solo all’inizio di un prorompente e innovativo processo progettuale, organizzativo e produttivo di cui, attualmente, si percepiscono le enormi potenzialità, molte delle quali ancora da immaginare e sviluppare. Per questo tutte le componenti pubbliche e private della comunità scientifica, tecnologica e industriale si sono attivate tempestivamente, cercando di operare in sempre più stretta sinergia, per affrontare la nuova, sfidante prospettiva.
Il programma della giornata prevede l’intervento di qualificati rappresentanti dell’Industria di diversi settori e di istituzioni pubbliche di ricerca per discutere i punti di maggiore interesse e criticità della tecnologia. Tutti i relatori invitati tenteranno di rispondere alla domanda che dà il titolo alla giornata.