Uno dei prodotti italiani più amati, la mozzarella, e quella di bufala in particolare, per ragioni di sicurezza alimentare e per mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche richiede un presidio molto attento delle temperature durante la conservazione e il trasporto. Come segnala Aipe (l’associazione italiana polistirene espanso), a questa funzione assolvono molto bene gli imballi in EPS, in grado di preservare al meglio le condizioni ottimali di conservazione.
La struttura a celle chiuse piene di aria conferisce a questo materiale diverse proprietà. La più interessante, per gli effetti sulla durata della vita in scaffale, risulta la bassa conducibilità termica: è compresa mediamente tra 0,033 e 0,039 W/mK e, nei materiali a conducibilità termica migliorata, può scendere a 0,030-0,031 W/mK. Grazie a queste caratteristiche l’imballo in EPS assicura il mantenimento della temperatura del prodotto fino a 8 ore dall’estrazione dalla cella frigorifera.
Oltre a queste, anche altre proprietà del materiale, quali la resistenza agli urti e alla compressione e la leggerezza, si rivelano utili in fase di trasporto.
Aipe ha messo a confronto le caratteristiche fisico-meccaniche di un imballo secondario in EPS destinato a contenere 6 kg di mozzarella, con quelle di uno stesso contenitore in cartone con rivestimento in PET. Anzitutto è stato preso in esame il peso: 127 grammi (33 il coperchio, 94 la scatola) nel caso dell’EPS, 276 grammi (236 il materiale cellulosico, 33 il PET) in quello del cartone. Il rapporto tra peso dell’imballo e quello totale (contenitore più prodotto) è risultato pari al 2% per il polistirene e al 4,4% per il cartone, mentre per entrambi i materiali il carico sopportabile è risultato di 288 chili, con una deformazione di 32 mm per l’EPS e di 70 mm per il cartone. Infine, il trasporto con l’EPS permette di risparmiare il 46% in peso degli imballi utilizzati.