Secondo un recente studio della società di consulenza Research & Markets, il mercato dei cosiddetti “smart polymers” o “stimuli responsive polymers” - ossia quei polimeri capaci di reagire a seconda delle condizioni ambientali in cui si trovano a essere impiegati - fino al 2023 dovrebbe mostrare una progressione media del 14,7%, con una domanda passata da 1,27 miliardi euro nel 2016 ai 3,3 nel 2017.
I principali settori applicativi in cui vengono utilizzati tali polimeri sono le biotecnologie, la cura della persona e l’industria automobilistica (in quest’ultimo campo si pensi all’impiego delle “memory foam” - espansi poliuretanici a lento ritorno elastico alla forma originaria e con densità e viscosità maggiori rispetto agli espansi tradizionali - negli interni delle vetture). A frenare il trend, invece, concorrerebbero i costi elevati e le continue evoluzioni soprattutto nel comparto della salute e della cura della persona.
Tra le diverse tipologie di polimeri smart, le memory foam risultano le più diffuse, in quanto si prestano a diverse applicazioni. Dal punto di vista geografico, il Nord America - in virtù dell’elevato livello di innovazione tecnologica delle sue aziende – rappresenta la regione a maggior consumo di tali polimeri, sebbene l’Asia-Pacifico dovrebbe mostrare il tasso di crescita più significativo grazie al rapido processo di industrializzazione di settori che si rivolgono direttamente al cliente finale (quali il tessile, l’auto e l’elettronica).