La ventunesima edizione di Interplastica, svoltasi a Mosca dal 23 al 26 gennaio in concomitanza con Upakovka, ha registrato un aumento di circa un centinaio di espositori, 664 in tutto, rispetto all’edizione del 2017.
Quattro le collettive presenti, di cui quella tedesca, con una settantina di aziende su 2400 metri quadrati, è stata la più estesa. Le rappresentanze ufficiali austriaca e cinese erano limitate a una decina di partecipanti ciascuna, mentre un altro centinaio di operatori cinesi erano presenti autonomamente, perlopiù con piccoli stand informativi. La collettiva italiana, coordinata da Amaplast (l’associazione dei costruttori italiani di macchine e attrezzature per plastica e gomma), ha chiamato a raccolta 41 espositori su circa 750 metri quadri. Dall’Italia proveniva anche una ventina di altre aziende, principalmente ospitate presso gli stand dei propri agenti locali, qualcuno anche di un certo impatto visivo.
Secondo i dati diffusi dall’organizzatore Messe Düsseldorf, la mostra ha richiamato 24900 visitatori, contro i 23000 dell’edizione precedente, tutti giudicati di buona qualità. Ciò non sorprende, in quanto cominciano a farsi sentire gli effetti della ripresa in atto dell’economia russa, così come gli investimenti da parte delle aziende.
La maggior parte degli espositori italiani ha confermato di aver avuto modo di accogliere, durante la fiera, operatori che dichiaravano di avere programmi di acquisto e di essere interessati a valutare proposte concrete per macchine e impianti. Non a caso, in base ai dati Istat, nel periodo gennaio-settembre 2017 le esportazioni italiane verso la Russia di macchine per la lavorazione di plastica e gomma è cresciuto del 109% rispetto allo stesso periodo del 2016.
"Ciò che è stato venduto negli ultimi mesi sono stati principalmente linee di estrusione di alta qualità e altri macchinari di base ad alto valore aggiunto, spesso realizzati in conformità con le specifiche del cliente. I trasformatori russi stanno investendo non solo per espandere le loro linee di produzione, ma anche per aumentare la loro qualità. Ne beneficiano i produttori italiani, perché hanno una buona reputazione nel paese e sono in grado di fornire attrezzature high-tech chiavi in mano che soddisfano i più esigenti requisiti di qualità e produttività", ha dichiarato Mario Maggiani, direttore generale di Amaplast.
Sebbene non si aspetti che nel prossimo futuro i costruttori italiani di macchine e attrezzature per materie plastiche e gomma possano raggiungere i livelli di vendite del 2007, quando registrarono un valore di 200 milioni di euro, Maggiani ha aggiunto: "Non sarà né facile né possibile a breve termine. Tuttavia, la domanda nel settore della lavorazione delle materie plastiche in Russia di tecnologie mature per soddisfare le esigenze dei clienti di prodotti di alta qualità continuerà sicuramente ad aumentare. La risposta positiva del mercato rende i fornitori italiani ottimisti. Tali aspettative sono giustificate, poiché hanno continuato a credere nelle potenzialità del mercato anche nei momenti difficili e hanno mantenuto una presenza consistente come risultato”.