Alla fiera di Rimini l’8 novembre si sono chiusi Ecomondo, il salone dedicato all’economia circolare, Key Energy, con le imprese della filiera delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, SalVe, il salone biennale dei veicoli per l’ecologia, e il debuttante DPE, orientato all’energy power.

 

1300 le aziende hanno occupato i 129 mila metri quadri del quartiere fieristico riminese, sostenute da una domanda intensa e interessata, garantita anche da migliaia di buyer stranieri, dei quali oltre 500 profilati sulla piattaforma online, arrivati a Rimini da 130 paesi e accreditati ai business meeting programmati in fiera con le aziende. L’organizzatore Italian Exhibition Group registra una crescita del 24% della partecipazione degli operatori internazionali rispetto al 2018.

 

Le manifestazioni, inaugurate martedì scorso dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa (nella foto al centro), sono partite con un giudizio esaltante: “Questa è la fiera più importante al mondo per la green economy, è in Italia e nel nostro Paese ci sono le eccellenze tecnologiche e le conoscenze utili a modificare comportamenti e processi”.

 

Altissimo il profilo di internazionalità. In fiera si è svolto il business forum Italia-Egitto, è stata annunciata la prossima edizione del Chengdu Environmental Protection Expo (CDEPE) nel 2020 in Cina e con una delegazione di industrie è stata siglata un’ulteriore collaborazione operativa per altri saloni. Da sottolineare la scelta della Commissione Europea di individuare Ecomondo per presentare le proprie linee di finanziamento e i progetti più virtuosi a esse connessi. L’internazionalità ha marcato tutti gli eventi, con relatori e contenuti sulle esperienze più avanzate, a disposizione delle imprese e delle loro strategie di sviluppo. Numerose le delegazioni di operatori stranieri.

 

Ecomondo, Key Energy, SalVe e DPE hanno visto riconosciuto dal sistema industriale il ruolo di piattaforma capace di coagulare business e sulla quale agiscono tutti gli attori primari. I contenuti sono stati valutati all’insegna della concretezza. Sono risaltate in fiera tecnologie, scenari e tendenze, valorizzate dall’efficace contributo degli Stati Generali della Green Economy, dove sono coinvolte 66 organizzazioni d’impresa.

 

Gli Stati Generali della Green Economy

Il 5 e il 6 novembre in seno a Ecomondo si è tenuta l’ottava edizione degli Stati Generali della Green Economy, un’occasione per il mondo istituzionale, imprenditoriale e civile per confrontarsi sul Green New Deal e sulla sfida climatica. La due giorni verde è stata organizzata dal Consiglio Nazionale della Green Economy con il supporto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e della Commissione Europea.

 

Record di numeri per l’edizione 2019: oltre 70 relatori italiani e internazionali e circa 3.000 iscritti. Anche quest’anno grande partecipazione alla discussione online: oltre 300 profili Twitter coinvolti attivamente nel produrre contenuti, quasi 1.500 tweet in due giorni, un bacino potenziale che ha raggiunto 1,8 milioni di utenti Twitter e 6,5 milioni di impression, visualizzazioni nella timeline di contenuti veicolati dall’hashtag #statigreen19, che è stato tra i trending topic nella mattinata del 5 novembre raggiungendo la quinta posizione tra le tendenze italiane.

 

“Sono molto soddisfatto per la partecipazione agli Stati Generali e per l’ottima interlocuzione con il Governo. Il Green New Deal deve diventare ora una strategia di lungo termine, dovremo quindi aggiornare gli obiettivi climatici, decarbonizzare i trasporti, premere l’acceleratore sulla green economy”, ha sottolineato Edo Ronchi, del Consiglio Nazionale della Green Economy. Tra le figure istituzionali che hanno partecipato agli Stati Generali della Green Economy Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, Antonio Misiani, viceministro dell’Economia e delle Finanze, e Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.