“Nei miei cinque anni di lavoro qui in Negri Bossi, e direi pure indipendentemente dall’andamento del mercato, quasi ogni trimestre ho visto più forme d’interesse verso il nostro marchio, a conferma che - oggettivamente - si tratta di un brand molto forte. Certo è che non tutte le forme d’interesse ricevute sono state parimenti degne d’essere prese in considerazione. È infatti palese che in taluni casi l’obiettivo del “pretendente” è stato, per dire, quello di fagocitare i fornitori. In altri è magari stato quello d’assorbire una o più tecnologie, a completamento dell’altrui gamma. In altri casi ancora, ahimè, abbastanza frequenti, l’interesse è scaturito da fondi di private equity, che, come noto, acquistano solo e soltanto per poi rivendere a un prezzo maggiore.

 

Quelle riportate sono le parole d’esordio di Craig Ward (a destra nella foto in alto, insieme ad Antonio Rampone, area manager di Negri Bossi), direttore generale di Negri Bossi, durante l’incontro con la stampa specializzata di martedì 26 novembre, presso la sede di Cologno Monzese dello storico costruttore nato nel 1947 e che, dal 2014, appartiene al gruppo Kingsbury.

 

Esattamente in quell’occasione Ward ha ufficializzato il fatto che il 21 novembre 2019 Kingsbury ha firmato un accordo per la vendita della maggioranza delle azioni di Negri Bossi a Nissei Plastic Industrial, aggiungendo poi che il “closing” è previsto per il gennaio 2020 e che, comunque, Kingsbury manterrà una quota di minoranza.

 

Non presente all’incontro per - come dire? - oggettive questioni geografiche, Hozumi Yoda, presidente e legale rappresentante di Nissei, ha fatto sapere agli astanti che: “L’acquisizione di Negri Bossi garantirà un business basato su una relazione di completamento reciproco, sia dal punto di vista geografico sia di prodotto, soprattutto in termini d’automazione”.

 

Sulla crescita “reciproca” citata da Yoda, Ward ha fatto interessanti precisazioni: “È lampante che oggi i tanti dettagli operativi di questa collaborazione siano in divenire; ciononostante è già assodato che, dopo la firma dell’accordo, ci posizioniamo tra i 10 migliori fornitori al mondo di macchine a iniezione per lo stampaggio di materie plastiche. Ciò è possibile in virtù delle forti sinergie di prodotto e commerciali tra le due entità manifatturiere. Dal punto di vista commerciale, Negri Bossi è presente in Europa e sulla costa est degli Stati Uniti, mentre Nissei è attiva maggiormente in Asia e nel resto degli Stati Uniti, con ben sei stabilimenti. In termini di gamma di prodotto Nissei ha una lunga storia nella produzione di macchine con chiusura idraulica, mentre Negri Bossi è nota per le macchine a ginocchiera. E ancora… noi offriamo macchine di grande tonnellaggio, mentre la gamma Nissei arriva fino a 1300 t. Ma è sull’automazione che la questione si fa più interessante”.

 

E qui l’intervento di Craig Ward si è spostato sul marchio Sytrama della società Roboline (acquisita da Negri Bossi nel 2011), che produce robot ad assi cartesiani, assi lineari e motori lineari, e che è specializzata in manipolatori per il prelievo e la movimentazione dei pezzi stampati a iniezione. La qual cosa, dettaglio non da poco, ha consentito a Negri Bossi di divenire fornitore di soluzioni complete per i propri clienti, sviluppando ad hoc soluzioni d’automazione integrabili e performanti.

 

“Parrà strano”, ha proseguito Ward, “ma Nissei possiede minori competenze nell’ambito dell’assistenza robotizzata delle fasi produttive. Non deve quindi stupire se Hozumi Yoda, in prima persona, ha posto l’accento proprio su tale argomento, in quanto consapevole dell’importanza sempre crescente d’essere problem solver evoluti”.

 

Il che ben si coniuga con la mission di Roboline Sytrama.

 

“Fin da subito in Negri Bossi s’è deciso di considerare Roboline alla stregua di nostro fornitore privilegiato, laddove i clienti ci chiedono soluzioni avanzate, ma - in parallelo - l’azienda fornisce soluzioni anche ad altre aziende, concorrenza compresa, perché no! Succede così che mentre noi, da fornitori di sistemi “solo” per gli ambiti delle materie plastiche, risentiamo delle fisiologiche oscillazioni congiunturali… Roboline vive un trend di crescita praticamente inarrestabile del suo fatturato”, ha puntualizzato Ward.

 

Perché l’automazione, aggiungiamo noi di MacPlas, è il sale del progresso.

 

“Siamo e continueremo a essere Negri Bossi con le nostre macchine e il nostro team”, ha quindi concluso il direttore generale, “perché questo è ciò che i nostri clienti vogliono. L’unica differenza è che ora abbiamo un grande partner industriale alle spalle, con il quale ci accingiamo a condividere la sfida di offrire un servizio sempre migliore agli stampatori”.