In merito alla recentissima firma dell’accordo per l’acquisizione del 75% di Negri Bossi da parte della giapponese Nissei, Antonio Rampone (nella foto in alto), storico direttore commerciale dell’azienda di Cologno Monzese (Milano), uno dei maggiori costruttori italiani di macchine a iniezione, ha le idee chiare: “Sfruttare i pregi d’entrambi i costruttori di macchinari per la trasformazione delle materie plastiche e metterli proficuamente a regime… insieme!”.
Il perché di tale convinzione è presto detto: “Se andiamo a toccare la storia di Negri Bossi”, ha continuato Rampone, “troviamo un vissuto sia con proprietà finanziarie sia con proprietà industriali. Ebbene, nell’ultimo contesto tipicamente industriale di Sacmi, si è mostrato il meglio certamente in termini di sviluppo del prodotto e, di riflesso, in termini d’opportunità d’espansione commerciale”.
Antonio Rampone ha quindi posto l’accento sul fatto che, proprio durante la precedente proprietà industriale, Negri Bossi ha sviluppato le linee di grandi macchine Bi-Power che, tutt’oggi, sono un prodotto estremamente valido. Non a caso, l’importanza delle tecnologie Bi-Power ha giocato un ruolo non banale nella scelta d’acquisizione di Nissei: “A ribadire la volontà della casa giapponese di dare pragmaticamente enfasi all’integrazione futura, tanto a livello di prodotto quanto a livello di copertura globale, si è già deciso di congelare provvisoriamente lo sviluppo in essere proprio dei nuovi modelli di Bi-Power, al fine di condividere con i tecnologi della casa nipponica il nostro know-how specifico e, quindi, ripartire il prima possibile nei lavori in forma congiunta e - come dire? - ancora più potenziata. Detto ciò, se è vero che con un’acquisizione ancora così fresca i dettagli sono giocoforza in divenire, le linee guida, però, ci sono già… e sono quelle di far crescere entrambe le aziende, unendo le opportunità e le forze”.
A questo riguardo, il direttore generale di Negri Bossi, Craig Ward (nella foto in basso), ha voluto aggiungere che: “Nonostante l’acquisizione, nel breve-medio termine non cambierà nulla per Negri Bossi. Inoltre, quasi certamente la costruzione delle Bi-Power non verrà spostata da Imola (viene tuttora prodotta all’interno dello stabilimento di Sacmi, ndr), dove esiste un indotto ormai collaudato”.
“Sacmi rimarrà comunque un fornitore esterno, mentre, in base a uno specifico accordo, Negri Bossi ha rinunciato a entrare nel mercato del PET, in cui Sacmi stessa intende diventare leader, in concorrenza con noti marchi internazionali, quali Husky”, ha proseguito Rampone, aggiungendo che: “La gamma di macchine elettriche Nissei non è stata proposta quasi mai sul mercato europeo in quanto bisognosa di essere, in un certo senso, “europeizzata” (soprattutto in termini di marcatura CE, ndr). Vi sono inoltre interessanti prospettive per le macchine verticali di Nissei, che Negri Bossi non costruisce. Anche in questi casi, in virtù del nostro non banale know-how specifico, possiamo dare loro una mano non da poco”.
Ulteriori informazioni sull’accordo d’acquisizione sono state infine fornite sempre da Craig Ward: “Inizialmente Nissei metterà 10 milioni di euro solo per la ricapitalizzazione di Negri Bossi. Intende inoltre acquistare lo stabilimento di Cologno Monzese da Sacmi (che ne è tuttora la proprietaria) e inserire un proprio dirigente nell’organico di Negri Bossi. L’accordo siglato lo scorso novembre prevede infine un’opzione per l’acquisto del restante 25% di Negri Bossi entro il 2021”.