Almeno 6,6 milioni di tonnellate annue di etilene, pari a circa il 26% della capacità produttiva totale, sarebbero a rischio in Europa a seguito della ridotta o cessata attività delle raffinerie di petrolio conseguente al crollo della domanda di prodotti petroliferi, incluso il carburante per aeroplani, dovuto alle misure restrittive adottate per combattere il coronavirus.
È questo lo scenario che emerge da una recente indagine effettuata dalla società di consulenza Icis, secondo cui, per lo stesso motivo, sarebbero a rischio anche 5,6 milioni di tonnellate annue di propilene e 4 milioni di tonnellate annue di benzene, corrispondenti a circa 6,5 milioni di barili di petrolio al giorno interessati da un andamento anomalo della capacità di raffinazione a livello continentale.
In termini effettivi, ciò si tradurrebbe in una diminuzione della capacità di raffinazione di circa 2,2 milioni di barili di petrolio al giorno su una capacità totale di 12,2 milioni di barili. Secondo l’indagine, le raffinerie starebbero operando a un tasso del 50-60% della loro capacità.