La presenza di Covestro alla fiera virtuale Formnext Connect 2020, che si svolgerà in forma virtuale dal 10 al 12 novembre, è interamente dedicata all’economia circolare. L'azienda presenterà prodotti realizzati con materie prime alternative, come plastiche riciclate e prodotti a marchio cardyon a base di CO2, con cui intende contribuire a far diventare la stampa 3D sempre più circolare.
In questo modo Covestro vuole aggiungere un ulteriore elemento di sostenibilità ai vantaggi ecologici della produzione additiva, quali decentralizzazione, orientamento alla domanda e minori sprechi. L’azienda fornirà anche una panoramica della gamma di materiali versatili Addigy per i comuni processi di stampa 3D.
Tra i recenti prodotti sviluppati per una stampa 3D più sostenibile rientrano granuli e filamenti in plastica parzialmente riciclata da rifiuti post industriali degli impianti della stessa Covestro, come, per esempio, una mescola a base di policarbonato adatta ad applicazioni che richiedono resistenza alle alte temperature.
Altrettanto promettenti come elementi costitutivi di prodotti sostenibili per la stampa 3D sono i polioli della gamma cardyon, a base di CO2 in sostituisce di alcune materie prime di origine petrolchimica, con cui produrre, per esempio, poliuretani termoplastici (TPU) utilizzabili come polveri o filamenti nella produzione additiva.
Covestro sta sviluppando anche prodotti parzialmente a base biologica per la stampa 3D, in cui quasi il 50% del contenuto di carbonio è derivato da biomassa. Uno di questi materiali è già stato utilizzato per la stampa di una suoletta per scarpe con la tecnologia di sinterizzazione laser selettiva (SLS). I TPU in genere contribuiscono ad aumentare la sostenibilità nei processi di stampa 3D a base di polvere, poiché il 100% di quella non sinterizzata può essere riutilizzata, grazie alla bassa temperatura dell’ambiente di produzione.