In occasione dell’evento “Economia circolare, transizione ecologica, riciclo dei materiali: l’Italia in Europa è ancora “regina”?”, svoltosi a Ecomondo (Fiera di Rimini, 5-8 novembre) e realizzato in collaborazione con Corepla, è stato presentato il rapporto di Circonomia, il festival dell’economia circolare e della transizione ecologica promosso da Gmi (Greening Marketing Italia), Cooperativa Erica, Aica (associazione internazionale per la comunicazione ambientale) ed Eprcomunicazione, che propone la classifica delle prestazioni nell’economia circolare e nella transizione ecologica dei 27 Paesi dell’Unione Europea.
Il rapporto restituisce una fotografia che vede l’Italia sempre leader nell’economia circolare, prima nel tasso di riciclo dei rifiuti (sia urbani che speciali), tra i tre migliori nel consumo di materia sia pro-capite che per unità di PIL, davanti a grandi Paesi europei. L’Italia conserva inoltre il primato nella capacità di riciclo di materia e distanzia gli altri Paesi europei con ampi margini, vantando risultati particolarmente brillanti nel settore degli imballaggi (9 punti al di sopra della media europea). Lo scarto più vistoso a favore dell’Italia rispetto alla media UE si registra per la plastica, con un 14% in più.
Questi risultati sono stati raggiunti grazie al lavoro dei consorzi di filiera come Corepla, che nel 2023 ha recuperato oltre 1,25 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica. Nel corso dell’anno, il consorzio ha avviato al riciclo più di 1,04 milioni di tonnellate di imballaggi, con un risparmio complessivo di materie prime vergini pari a 533.000 tonnellate, che equivale 11 miliardi di flaconi in PET per detersivo da un litro. È dal 2021 che Corepla avvia quantitativi sperimentali di rifiuti anche a processi di riciclo diversi rispetto a quello tradizionale di tipo meccanico. Nel 2023 la quantità di plastica destinata al riciclo chimico è stata pari a 4.209 tonnellate con un aumento del 145% rispetto al 2022, mentre quella avviata a riciclo come agente riducente secondario (SRA, Secondary Reducing Agent) nelle acciaierie è stata pari a 38.456 tonnellate. Una crescita che dimostra come Corepla sia motore dell’economia circolare e leader nell’innovazione sostenibile, un vero e proprio passo avanti verso un’economia autonoma dai combustibili fossili.
Infine, l’Italia è il Paese che fa meglio della media europea e svetta in 14 indicatori su 17. Dietro il nostro Paese, rispettivamente con 13 e 12 indicatori, si posizionano Olanda, Austria e Danimarca. Differenziando il dato italiano per macroregioni, si vede che il Centro (Lazio, Toscana, Marche e Umbria) se fosse uno Stato a sé guiderebbe il ranking europeo, seguito dal Nord al quinto posto e dal Sud con le Isole al settimo posto.
I buoni risultati dell’Italia nell’economia circolare sono però mitigati dall’andamento lento e incerto della nostra transizione energetica, in particolare dal dato relativo alla decarbonizzazione, cioè al trend di diminuzione dell’utilizzo di energia fossile che è la causa principale della crisi climatica. Nel confronto tra il 2022 e il 2021, la riduzione del consumo pro-capite di energia non rinnovabile (che comprende quella sia fossile che nucleare) è soltanto metà di quella registrata in media nell’UE e ancora meno rispetto a Germania e Olanda. Nel ranking dei 27 Paesi dell’Unione Europea il trend dell’Italia nella transizione energetica negli ultimi cinque e dieci anni si colloca rispettivamente al 22° e all’ultimo posto.