Il corto d’animazione Gravity, coproduzione italo-messicana, si è aggiudicato il Conai Special Award al Giffoni Film Festival 2024, andato in scena dal 19 al 28 luglio. Il premio, dedicato al miglior film del festival che affronta tematiche legate a sostenibilità e ambiente, è stato assegnato durante la cerimonia di chiusura: il vicedirettore Conai, Fabio Costarella, lo ha consegnato alle registe Sara Taigher e Yassmin Yaghmai, fondatrici dello studio d’animazione Robotina.
Sceneggiato da Matilde Piran e Niccolò Dettore su uno storyboard della stessa Yassmin Yaghmai e di Juri Agostinelli, Gravity è ambientato in un futuro immaginario e distopico: un metaverso, forse una versione di come potrà essere il nostro mondo fra mille o duemila anni, in cui la gravità funziona al contrario, o non esiste. Tutto ciò che viene lasciato andare, per errore o di proposito, sparisce nel cielo: dai mozziconi di sigaretta al cibo fino alle persone amate. Persino un gatto che si sporge troppo da un’apertura sul soffitto viene trascinato verso l’alto. In una realtà simile, i rifiuti sembrano essere l’ultimo dei problemi. Almeno finché la gravità non decide di cambiare direzione, e tutto ciò che sembrava disperso nello spazio non torna indietro.
Un corto che usa sapientemente un’ambientazione post-futurista (strizzando l’occhio a Blade Runner e, in qualche modo, a Minority Report epurato dagli aspetti dark) per ricordarci quanto le nostre azioni abbiano conseguenze e quanto l’incuria possa essere dannosa. Per i sentimenti come per il pianeta.
“Una favola onirica, palesemente irreale ma con un potenziale visionario interessante”, ha commentato Fabio Costarella. “Pur attraverso una storia estrema e dalle sfumature non sempre ottimiste, Gravity ci lascia un monito importante: dobbiamo prenderci cura delle risorse della Terra così come ci prendiamo cura dei nostri affetti e delle persone che amiamo”.
L’amore, infatti, fa da denominatore comune nelle vicende di Gravity: ciò che per noi è importante va amato e quindi protetto. Le disattenzioni e l’indifferenza possono essere un boomerang e caderci (anche letteralmente) addosso: niente va trascurato “a cuor leggero”. “Dentro o fuor di metafora”, ha concluso Fabio Costarella, “nessuno scarto e nessun rifiuto deve essere abbandonato con noncuranza”.
“Siamo felicissime che Gravity sia stato selezionato da Giffoni”, hanno affermato le registe. “Speriamo che il nostro corto possa far riflettere sulle conseguenze che può avere una gestione dei rifiuti non corretta. Questo premio e l’entusiasmo con cui le ragazze e i ragazzi hanno accolto il film ci riempiono di emozione”.
La statuetta assegnata al miglior film ambientale è la Fenice Conai: rappresenta una fenice a sette code in metallo cromato rosso, che spiega le ali e poggia su una base in pietra lavica. È stata progettata da un gruppo di studenti della Scuola del Design del Politecnico di Milano.