È in programma l’8 e il 9 ottobre il forum internazionale sull’economia dei rifiuti promosso da PolieCo, che lo ha presentato con una conferenza stampa a Casal di Principe (Caserta), nella cornice di Casa don Diana, uno dei beni confiscati alla camorra, il 6 ottobre. “Le strade dei rifiuti. Traffici, Transiti, Transizione” è il titolo dell’evento di due giorni di informazione e formazione che chiamerà a raccolta esponenti del mondo dell’impresa, della politica, della magistratura, del giornalismo e accademico.
“Al Forum si entrerà nel merito delle nuove opportunità previste dal PNRR, consapevoli che una vera transizione ecologica non può prescindere dall’analisi della situazione attuale che ci richiama a metterci immediatamente in linea con gli altri Paesi europei”, ha annunciato il presidente di PolieCo, Enrico Bobbio.
“Il Forum ci consentirà di riflettere sulla carenza degli impianti di riciclo a partire anche dai fondi del Recovery Fund che devono essere una seria occasione di sviluppo uscendo dal tunnel dell’inadeguatezza di un sistema che di fatto agevola, pur non volendo, la presenza di traffici illeciti che in numerosi casi, vengono avviati proprio da aziende autorizzate. Allora uno strumento per affrontare il problema è la selezione delle imprese, capendo come vengono autorizzate, da chi e perché”, ha sottolineato la direttrice di PolieCo, Claudia Salvestrini.
“Sul tema ambiente è necessario un approccio complessivo e non settoriale. Non possiamo preoccuparci della raccolta differenziata se poi non ci sono impianti necessari a smaltire quei rifiuti, trasformandoli da problema a risorsa. Occasioni come il forum internazionale dei rifiuti ci danno la possibilità per riflettere su diversi fronti, politici ed economici”, ha commentato il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale.
Illegalità storiche ai danni dell’ambiente e della salute che hanno radici lontane, così come ha ricordato Nasser Hidouri, imam della moschea di San Marcellino, riferendosi ai rifiuti che nel casertano e, nello specifico, nelle campagne di Casal di Principe arrivarono già negli Anni Ottanta e che sulle sacche riportavano diciture arabe con provenienza irachena. Per quel che riguarda i traffici illeciti, la Tunisia rappresenta solo l’ultimo scandalo, in ordine di tempo, di un sistema politico gestionale che non può più nascondere le falle al suo interno. Sono questi, gli aspetti del traffico scoperto dal porto di Salerno al porto di Sousse in Tunisia, così come evidenziato da Majdi Karbai, deputato del Parlamento tunisino.
“Una storia che ha dell’inaccettabile sotto molteplici aspetti. Bisognerebbe chiedere alla Regione Campania come abbia potuto permettere che venissero inviati, in piena pandemia, 282 container di rifiuti in Tunisia bypassando ogni tipo di norma e regolamenti. Rifiuti che non sarebbero dovuti mai partire. Come è possibile, infatti, che dagli uffici della Regione Campania non si sia pensato di mettersi in contatto con il Ministero dell’Ambiente tunisino ma si sia scelto il consolato, inviando le comunicazioni a mail non istituzionali oltre che telefonando a numeri di cellulari personali? Chi ha permesso alla società di trasportare quei rifiuti in piena pandemia? E poi perché dopo che la Regione Campania ha riconosciuto l’errore e ha chiesto il rimpatrio dei rifiuti, quei containers sono ancora fermi al porto di Sousse? Il carico è stato aperto e con temperatura di quasi 50 gradi, quegli stessi rifiuti stanno rilasciando percolato dannoso. Dinanzi a casi del genere, è lecito chiedersi a cosa servano le convenzioni e qual è il ruolo dello Stato se un’impresa può fare il bello e il cattivo tempo”, ha dichiarato Karbai.
Il forum si aprirà con il panel coordinato dal giornalista Sergio Nazzaro e vedrà la partecipazione, fra gli altri, del sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri, del presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra e dell’europarlamentare Sabrina Pignedoli.