L'andamento dei biopolimeri in Italia
Il 4 luglio a Roma è stato presentato il "Report annuale sul mercato dei biopolimeri in Italia: opportunità e prospettive di crescita", studio realizzato dalla società di consulenza Plastic Consult per Assobioplastiche (l'associazione italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili). L'analisi, per dare continuità al lavoro svolto nel 2012, ha incluso anche un focus specifico sul segmento degli "shopper" durante la fase di transizione dell'iter normativo.
Lo studio indica 145 aziende attive nel settore dei polimeri compostabili: 16 produttori e distributori di materie prime, 77 aziende di prima trasformazione e una cinquantina di operatori che effettuano seconde lavorazioni. Tali aziende occupano complessivamente circa 1.300 persone e la filiera di riferimento ha generato, nel 2012, un fatturato di circa 370 milioni di euro.
Lo scorso anno sono state lavorate poco meno di 40 mila tonnellate di biopolimeri e l'andamento del settore è risultato a due velocità. Hanno registrato un ottimo tasso di crescita numerosi segmenti, tra cui si segnalano gli articoli monouso (+55%), grazie anche al traino delle forniture alle Olimpiadi di Londra 2012, e il segmento dei sacchetti per l'umido (+10%), spinti dalla diffusione della raccolta differenziata della frazione organica. Ha sofferto invece il principale mercato, quello degli shopper, fortemente penalizzato sia dall'incompletezza della normativa, che ne ha visto l'utilizzo relegato quasi esclusivamente (circa l'85%) nell'ambito GDO, sia dalla progressiva diffusione delle borse riutilizzabili.
"Ipotizzando il completamento dell'iter normativo sugli shopper e l'estensione della raccolta differenziata dell'umido in tutta Italia, il settore potrebbe avvicinarsi rapidamente al miliardo di euro di valore e generare ulteriori progetti industriali nel territorio", ha dichiarato il presidente di Assobioplastiche, Marco Versari.