La produzione industriale chiude il 2024 in diminuzione
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In base ai dati Istat, a dicembre 2024 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito del 3,1% rispetto a novembre. Nella media del quarto trimestre il livello della produzione si è ridotto dell’1,2% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile è cresciuto su base congiunturale solo per l’energia (+0,9%), mentre cala per i beni strumentali, i beni di consumo (-3,3% per entrambi i settori) e i beni intermedi (-3,6%).
Al netto degli effetti di calendario, a dicembre 2024 l’indice complessivo è diminuito in termini tendenziali del 7,1% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 18 di dicembre 2023). Si è registrato una crescita esclusivamente per l’energia (+5,5%); al contrario, marcate diminuzioni hanno contraddistinto i beni strumentali (-10,7%), i beni intermedi (-9,5%) e i beni di consumo (-7,3%).
Gli unici settori di attività economica che a dicembre hanno registrato incrementi tendenziali sono l’attività estrattiva (+17,4%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+5,0%). Flessioni particolarmente marcate si rilevano, invece, nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-23,6%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-18,3%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-14,6%). Per quanto riguarda la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche si registra un -4,3% rispetto a novembre 2024 e un -2,9% su novembre 2023, mentre il periodo ottobre-dicembre 2024 marca un +0,4% sul periodo luglio-settembre 2024 e il periodo gennaio-dicembre 2024 segna un -2,8% sullo stesso periodo 2023.
Il 2024 si è chiuso con una diminuzione della produzione industriale del 3,5%; la dinamica tendenziale dell’indice corretto per gli effetti di calendario è stata negativa per tutti i mesi dell’anno, con cali congiunturali in tutti i trimestri. Tra i principali raggruppamenti di industrie, solamente per l’energia si registra un incremento nel complesso del 2024. Nell’ambito della manifattura, solo le industrie alimentari, bevande e tabacco sono risultate in crescita rispetto all’anno precedente, mentre le flessioni più marcate si sono rilevate per industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori e fabbricazione di mezzi di trasporto.