Trasformazione d’Oltralpe
In base alle stime della Fédération de la Plasturgie, il fatturato dell'industria trasformatrice francese nel 2009 dovrebbe essere diminuito di almeno 11 punti percentuali rispetto al 2008, fermandosi appena sopra i 27 miliardi di euro. Nel precedente quinquennio il picco massimo era stato raggiunto nel 2007, con 31,2 miliardi. L'indagine mensile svolta dalla Fédération su un campione di oltre 300 aziende rappresentative rivela che la quota minima nella produzione è stata toccata a febbraio 2009, mentre nella successiva frazione d'anno la situazione è gradualmente migliorata fino a tornare in terreno positivo a novembre e dicembre. Il comparto che maggiormente ha risentito della crisi è quello della componentistica tecnica, la cui produzione ha subito un calo del 15% rispetto al 2008; meglio, invece, il settore dell'imballaggio, con un -6,4%. La situazione critica ha naturalmente avuto forti ripercussioni anche sulla forza-lavoro delle aziende trasformatrici francesi: a giugno 2009, rispetto allo stesso mese del 2008, è stata registrata una flessione dell'8% nel numero di addetti. Gli investimenti in nuovi macchinari e attrezzature sono notevolmente diminuiti e attualmente, per esempio, l'età media di una macchina a iniezione è di 15 anni.
Le prospettive per l'anno in corso sono abbastanza positive: il 48% del campione si attende un miglioramento a livello di ordini e produzione, il 43% propende per la stabilità e solo il 9% paventa un'ulteriore peggioramento. Fattori critici sono ritenuti la volatilità dei prezzi delle materie prime, le difficoltà nell'accesso al credito e la tendenza alla delocalizzazione in paesi dove i costi di produzione sono inferiori. Anche i trasformatori francesi ritengono che una delle vie principali per un più rapido superamento della crisi sia quella dell'innovazione, soprattutto in chiave "verde": verosimilmente, vi saranno prospettive interessanti per coloro che investiranno gli sforzi nella ricerca, per esempio, di materiali e soluzioni per l'isolamento delle abitazioni oppure di imballaggi più leggeri e funzionali o, ancora, di materie prime biodegradabili e polimeri conduttivi. Anche il settore del riciclaggio dovrebbe avere un forte impulso, in funzione di misure volte a incrementare fino al 35% il tasso di riciclaggio meccanico dei rifiuti in plastica e a migliorare lo sfruttamento energetico di quelli destinati all'inceneritore.